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mercoledì, Nov 17

Google, cos’è questa storia dei semafori a Roma



Da Wired.it :

Pare che Google sia entrata anche in Campidoglio. La società californiana, scrive il Messaggero, avrebbe proposto all’amministrazione del neoeletto sindaco di Roma Roberto Gualtieri di utilizzare un suo sistema di algoritmi per i semafori per migliorare la gestione del traffico della capitale. Secondo il giornale è previsto in settimana un vertice tra l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patané, e i responsabili italiani di Google per discutere di un possibile accordo e un dossier con alcuni dettagli della proposta è già circolato tra i funzionari capitolini.

I semafori di Google integrerebbero sistemi di intelligenza artificiale per rendere “più efficienti i percorsi stradali nei centri urbani, anche in chiave sostenibilità ambientale”. Le nuove luci sarebbero in grado di prevedere i flussi di traffico, accorciando i tempi di attesa agli incroci e garantendo anche un risparmio di benzina e diesel per gli automobilisti quantificabile tra il 10% e il 20%, secondo gli esperti americani. Si tratterebbe di un bel passo avanti per la città più congestionata , secondo il rapporto Inrix Global Traffic 2021, dove in media un cittadino passa 66 ore all’anno nella propria auto. Inoltre, questi semafori sarebbero anche dotati anche di telecamere per registrare eventuali infrazioni del codice della strada. 

Una sperimentazione di questo tipo ha già visto la luce in Israele nei comuni di Haifa e Beer-Sheva, e Google prevede che presto debutti anche in Brasile. In lizza per adottare questo tipo di semafori, oltre a Roma, ci sarebbe anche Milano, emerge dal dossier visto dal Messaggero.

Per acquistare i semafori intelligenti l’amministrazione romana ha già pronti sei milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma questo fondo potrebbe essere integrato con i soldi provenienti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per rilanciare l’economia del dopo pandemia. Secondo il Messaggero, una volta stretto l’accordo con Google, potrebbero passare solo sei mesi prima di vedere questi semafori nelle le strade della capitale. Il colosso americano si occuperebbe della parte tecnologica che comprende l’intelligenza artificiale e i satelliti, mentre un’altra società, scelta con una gara pubblica, avrebbe il compito di collegare questi sistemi agli impianti. Restano, tuttavia, dubbi sull’uso dei dati, sulla loro acquisizione e archiviazione, sulle responsabilità dei sistemi di intelligenza artificiale in caso di disservizi e sulla privacy. Temi che qualunque Comune si dovrebbe porre prima di imbarcarsi su accordi di questo tipo.



[Fonte Wired.it]