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giovedì, Nov 07

Google e la realtà virtuale: Cardboard è open source


Nonostante l’abbandono del progetto Daydream, il gruppo di Mountain View non sembra aver del tutto rinunciato a dire la propria per quanto riguarda la realtà virtuale. Oggi Google annuncia che il software legato all’iniziativa Cardboard diventa open source. Online la documentazione e il codice su GitHub.

Oggi pubblichiamo il progetto open source di Cardboard per consentire alla community di sviluppatori di continuare a realizzare esperienze e a supportare le loro applicazioni in un ambito sempre più differenziato per quanto riguarda le risoluzioni e le configurazioni degli schermi su smartphone.

Cardboard: il software diventa open source

Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un’idea lanciata da bigG ormai cinque anni fa con l’obiettivo di rendere pressoché qualsiasi smartphone un visore VR, semplicemente posizionandolo all’interno di una scatola da indossare. Sono circa 15 milioni le unità distribuite o acquistate in tutto il mondo, consentendo in parecchi casi un primo contatto con la tecnologia a coloro che altrimenti non avrebbero avuto modo (per ragioni economiche e non) di sperimentarne le potenzialità.

Uno dei visori Google Cardboard, in cartone

Google mette dunque le proprie librerie a disposizione degli sviluppatori che potranno così creare applicazioni Android e iOS o confezionare esperienze e contenuti da fruire in realtà virtuale. Sono incluse nel pacchetto le API per tracciare il movimento della testa sfruttando i sensori degli smartphone, per gestire la distorsione delle lenti o l’input delle periferiche. C’è anche quella che permette di effettuare l’accoppiamento tra il dispositivo e il visore tramite la semplice scansione di un codice QR, senza passare dall’app di Cardboard.



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