Seleziona una pagina
martedì, Gen 25

Google e l’health tech: dove investe il colosso della Silicon Valley



Da Wired.it :

Pochi avvenimenti come la pandemia di Covid-19 hanno reso chiaro che il è possibile costruire il futuro della medicina e dell’assistenza sanitaria quando questa va di pari passo con il progresso tecnologico; non è un caso che i più grandi nomi nel campo di informatica ed elettronica di consumo si stiano interessando in modo sempre più esplicito al settore della salute. Tra questi c’è Alphabet, la casa madre di Google che finora è rimasta piuttosto timida nei suoi sforzi orientati ai consumatori finali, ma che in realtà è attiva da tempo nel finanziamento di startup e imprese nel campo dell’health tech.

Life sciences e assistenza sanitaria

Fondato nel 2009 con il nome di Google Ventures, GV rappresenta il ramo di Alphabet dedicato agli investimenti strategici in diversi settori non direttamente legati al business primario di Google. Opera separatamente dal colosso dei motori di ricerca e dalle altre aziende connesse, e tra i settori che predilige primeggiano le cosiddette life sciences e l’assistenza sanitaria. A renderlo chiaro è stata la stessa azienda a Crunchbase News, precisando che ad oggi la maggioranza assoluta dei partner dedica le proprie energie ad almeno uno dei due settori.

L’accelerazione

Dall’avvento della pandemia il gruppo sembra però aver premuto l’acceleratore sulle attività di investimento. Sempre stando ai dati raccolti da Crunchbase relativi al settore medico, fino ad oggi GV ha condotto 76 round di finanziamenti che hanno raccolto collettivamente 4 miliardi di dollari, partecipando a un totale di 260. Di questi round, ben 25 sono stati condotti negli ultimi 2 anni raccogliendo 1,6 miliardi, mentre le partecipazioni dal 2020 a oggi sono state oltre 100 rispetto al totale.

Dove vanno gli investimenti

Per il solo 2021 le partecipazioni attive di GV sono state 50, negli ambiti più svariati. Si va dall’oncologia di precisione della startup statunitense Treeline Biosciences alla salute emotiva e comportamentale che è l’obbiettivo di Brightline, passando per l’editing genetico di Prime Medicine. A risuonare maggiormente con il periodo che stiamo vivendo c’è però la scommessa di Leyden Labs, che punta a un approccio proattivo nella lotta ai virus respiratori noti e ignoti.

Le exit del 2021

Il 2021 inoltre ha ulteriormente mostrato il percorso che potenzialmente attende le startup e le aziende finanziate da Alphabet tramite le sue controllate. Tra i casi più noti degli anni recenti svettano l’acquisizione di Flatiron Health da parte di Roche per 1,9 miliardi di dollari e il debutto in borsa di One Medical, mentre il 2021 è stata la volta di un totale di 20 exit.

Le più eclatanti legate al portfolio di Alphabet sono tre. Da una parte c’è l’acquisizione per 3,5 miliardi di dollari da parte del colosso Illumina della biotech Grail, che mira a tecniche di screening oncologico per pazienti asintomatici; dall’altra l’arrivo al Nasdaq di Verve Therapeutics, che intende mettere l’editing genetico al servizio della lotta alle malattie cardiovascolari, e della britannica Vaccitech, specializzata nello sviluppo di vaccini e immunoterapie contro malattie infettive e oncologiche.

Un 2022 frenetico

A prescindere dall’esito finale delle scommesse di Alphabet, si può prevedere che le attività di investimento proseguiranno frenetiche nel settore health tech anche nel 2022. Innanzitutto le disponibilità economiche del gruppo non fanno che aumentare: le entrate trimestrali sono in crescita ormai da oltre un anno e il bilancio del 2021 si appresta a segnare introiti per circa 250 miliardi di dollari.

La multinazionale inoltre è in una posizione che non ha paragoni quando si tratta di intuire quali potranno essere le grandi tendenze del futuro prossimo e remoto: miliardi di utenti ogni giorno utilizzano i servizi Google, generando insight inestimabili che gli analisti interni possono sfruttare per capire in anticipo dove va il mondo e investire di conseguenza. L’attenzione di Alphabet per l’health tech insomma è il risultato non di una passione fugace, ma di una sostanziale certezza: il futuro del progresso medico sarà tracciato da startup ancora inesistenti o appena nate, che vanno scovate e aiutate a esprimere il loro valore.



[Fonte Wired.it]