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venerdì, Dic 18

Google-Fitbit: l’Europa dà l’ok al matrimonio, ma a certe condizioni



Da Wired.it :

Via libera all’acquisizione dell’azienda di wearables da parte di Big G. Fissati paletti sulla conservazione e sulla condivisione dei dati degli utenti per almeno dieci anni

(foto: Olly Curtis/Future via Getty Images)

A un anno dall’annuncio, l’acquisizione da parte di Google di Fitbit, azienda che produce dispositivi indossabili soprattuto per lo sport, incassa il via libera della Commissione europea. Come riferisce Bruxelles, l’approvazione dell’operazione, costata a Big G circa 2,1 miliardi di dollari, arriva al termine di una lunga fase di scrutinio da parte dell’autorità antitrust, che voleva accertarsi della piena collaborazione da parte del colosso di Mountain View a rispettare e garantire il corretto uso dei dati raccolti.

La Commissione, dopo aver passato al vaglio la posizione delle società e delle aziende concorrenti nel settore dei dispositivi indossabili, ha deciso di approvare l’acquisizione imponendo però delle condizioni che Google deve impegnarsi a rispettare per i prossimi dieci anni.

In particolare, Google non potrà utilizzare i dati relativi alla salute degli utenti acquisiti tramite Fitbit per scopi commerciali, come pubblicità personalizzate, all’interno dello Spazio economico europeo. In questo senso, si impegna anche a conservare quei dati separatamente rispetto agli altri riferiti agli utenti Google. Inoltre, dovrà anche garantire agli utenti la scelta di consentire o meno lo scambio di informazioni e dati con gli altri servizi offerti da Big G, come Google search, Maps, Youtube e altri.

La Commissione avrà poi il diritto di prorogare questi impegni per ulteriori dieci anni e monitorerà il rispetto degli impegni presi, che includono anche la garanzia di accesso gratuito ai dati degli utenti di Fitbit via web anche da parte di aziende concorrenti nel settore, per evitare distorsioni di mercato, e sempre dietro autorizzazione degli utenti stessi. Ancora sul fronte della concorrenza, Google si impegna poi a garantire l’accesso alla piattaforma Android alle aziende concorrenti.

Insomma, con queste garanzie, la vice presidente esecutiva della Commissione, Margrethe Vestager, tra le voci più critiche verso Google, ha commentato che è ora possibile “approvare l’operazione perché gli impegni assicureranno che il mercato degli apparecchi indossabili e della salute digitale resteranno aperti e competitivi. E in Europa l’accordo arriva dopo la presentazione del nuovo quadro regolamentare previsto dai Digital services act e dal Digital markets act proposti da da Bruxelles per tutelare la concorrenza e i dati degli utenti delle piattaforme web nei paesi dell’Unione.

Dal canto suo, Google ha ribadito anche che questa acquisizione ha prevalentemente un valore commerciale per la società, ed è volta a consolidare la sua posizione nel mercato dei dispositivi indossabili, un settore in rapida espansione e controllato da Apple per il 33%, seguito da Xiaomi a 13,6% e da Huawei a 11%, come riporta Statista.

Ma il colosso di Mountain View, alle prese oltreoceano con una delle più grandi cause antitrust che la vede accusata da oltre 10 stati di aver stretto accordi monopolistici con Facebook per manipolare il mercato della pubblicità, ha anche fatto sapere di aver “lavorato in modo costruttivo con i legislatori per risolvere le controversie, incluso l’insieme di impegni vincolanti approvati dall’Unione europea.”

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[Fonte Wired.it]