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venerdì, Mag 15

Google ha cancellato i suoi programmi di inclusione e diversità per piacere alla destra?



Da Wired.it :

Le accuse sulla mancanza di tutela della diversità sul posto di lavoro non sono nuove per Google. Ma stavolta la rete Nbc ha intervistato alcuni dipendenti che affermano che l’azienda sta facendo di tutto per accattivarsi le simpatie dei conservatori

(foto: Amy Osborne / AFP)

Nel 2018 Google era stata coinvolta in alcune cause legali, avviate da ex dipendenti, che la tacciavano di discriminazione di genere e disparità di trattamenti economici. Una recriminazione ricorrente era che le policy dell’azienda non fossero molto chiare sul tema della diversità e che questo creasse spesso problemi ai lavoratori, disorientati nei rapporti quotidiani con gli altri colleghi. Tutte circostanze che hanno portato a ridimensionare l’immagine pubblica del colosso hi-tech che, per anni, in precedenza, era stato considerato un esempio nella gestione del proprio personale, soprattutto su questioni come diversità e tolleranza.

Un’inchiesta condotta dal network televisivo Nbc ha riportato d’attualità questa vicenda di Google che, ora, è accusata di aver cancellato o, in alcuni casi, ridotto drasticamente le iniziative sui temi dell’inclusione e della diversità rivolte ai propri lavoratori per fare un piacere ai conservatori e per non ricevere “azioni legali dai propri dipendenti bianchi e di destra che potrebbero sentirsi discriminati”, ha spiegato un ex impiegato di Big G intervistato dalla tv americana.

Le testimonianze raccolte da Nbc

Le accuse rivolte alla azienda provengono principalmente da quattro dipendenti di Mountain View e da altri due ex lavoratori che hanno lasciato l’azienda di recente. Secondo le loro testimonianze, dal 2018 Google ha progressivamente ridotto e tagliato i programmi che affrontavano i temi dell’inclusione dell’azienda. Il personale è stato ridotto notevolmente e demansionato: prima era una posizione occupata a tempo pieno e le assunzioni venivano gestite direttamente dall’azienda; adesso il servizio è stato appaltato a società esterne che se ne occupano a tempo determinato. I motivi che hanno spinto Google a fare queste scelte, almeno per i dipendenti, sono abbastanza lampanti: accontentare i conservatori e chi vota a destra, dopo il caso James Damore. L’ex dipendente, licenziato dopo aver diffuso un documento sessista all’interno dell’azienda, fece causa a Google perché si sentiva discriminato come maschio bianco. Un’azione legale che ha scatenato polemiche e per cui Damore ha ottenuto l’appoggio delle associazioni di conservatori e delle organizzazioni di destra, anche quella più estrema.

Melonie Parker, a capo dell’ufficio diversità di Google, ha difeso l’azienda dalle accuse confermando che alcuni programmi sono stati cancellati – come il Sojourn, che forniva ai dipendenti gli strumenti per difendersi e riconoscere le discriminazioni implicite sul luogo di lavoro – ma solo per essere aggiornati e resi fruibili anche da dipendenti che lavorano al di fuori dagli Stati Uniti. “I nostri programmi erano troppo concentrati sul contesto etnico americano e non potevano essere applicati altrove”, ha spiegato Parker.

E un portavoce della società ha aggiunto che, a partire da giugno, verranno testati nuovi programmi, studiati da società esterne – di cui però non sono stati forniti dettagli. Secondo le impressioni di alcuni dipendenti, sempre raggiunti dai giornalisti della Nbc, i nuovi piani – non ancora resi pubblici – non sembrerebbero avere la struttura di quelli che c’erano prima: affronterebbero i problemi di inclusione, diversità e razzismo in maniera troppo blanda, non tenendo conto delle implicazioni sul posto di lavoro.

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[Fonte Wired.it]