Google ha usato contenuti online per addestrare l’AI? L’Antitrust europea ha aperto un’indagine

by | Dic 10, 2025 | Tecnologia


L’autorità antitrust dell’Unione europea ha avviato il 9 dicembre un’indagine formale su Google. L’obiettivo è verificare se il colosso tecnologico statunitense abbia violato le norme sulla concorrenza nell’uso di contenuti online per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale e alimentare funzionalità come AI Overviews e AI Mode, i riassunti generati automaticamente che compaiono in cima ai risultati di ricerca. Secondo l’esecutivo comunitario, l’azienda di Mountain View avrebbe sfruttato testi di editori e video caricati su YouTube senza offrire compensi adeguati né la possibilità di rifiutare tale utilizzo, costringendo di fatto i produttori di contenuti a una scelta impossibile: accettare le condizioni imposte o sparire dal motore di ricerca più usato al mondo. Le condotte sotto esame potrebbero violare l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), la norma che proibisce alle imprese in posizione dominante di abusare del proprio potere di mercato attraverso pratiche commerciali scorrette. Si tratta della quarta indagine avviata da Bruxelles nei confronti di Google nel corso del 2025.

La denuncia degli editori e le preoccupazioni di Bruxelles

L’indagine segue una denuncia formale presentata il 30 giugno 2025 dalla Independent publishers alliance, un’associazione di editori indipendenti europei, insieme al Movement for an open web e all’organizzazione britannica Foxglove. Il documento accusava Google di abusare della propria posizione dominante nel mercato della ricerca online, sottolineando come i riassunti generati dall’intelligenza artificiale stiano causando danni significativi agli editori in termini di traffico, lettori e ricavi pubblicitari. Una ricerca della piattaforma Ahrefs ha rilevato che il tasso di clic verso i siti originali è diminuito tra il 34% e il 54% quando AI Overviews compare nei risultati.

La Commissione ha spiegato in un comunicato che l’indagine esaminerà se Google abbia imposto condizioni inique a editori e creatori di contenuti, e se abbia garantito a sé stessa un accesso privilegiato ai dati che alimentano i propri servizi. Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione con delega alla concorrenza, ha dichiarato che “l’intelligenza artificiale sta portando innovazione e benefici straordinari per le persone e le imprese in tutta Europa, ma questo progresso non può avvenire a scapito dei principi fondamentali delle nostre società”.

Un aspetto centrale dell’indagine riguarda YouTube, la piattaforma video di proprietà di Google. Secondo Bruxelles, i creatori di contenuti che caricano video sulla piattaforma sono obbligati a concedere a Google il permesso di utilizzare i loro dati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa, senza ricevere alcun compenso. L’azienda vieta invece ai concorrenti nel settore dell’AI di accedere ai contenuti di YouTube per addestrare i propri modelli, creando quello che la Commissione considera un vantaggio competitivo indebito.

Le tensioni tra Bruxelles e le big tech statunitensi

L’indagine su Google si inserisce in una settimana di intensa attività regolatoria da parte di Bruxelles nei confronti delle grandi aziende tecnologiche statunitensi. Solo pochi giorni fa la Commissione aveva inflitto a X, la piattaforma di Elon Musk, una multa di 120 milioni di euro per violazioni degli obblighi di trasparenza pubblicitaria. Musk aveva reagito in modo provocatorio chiedendo “l’abolizione dell’Unione europea”. La settimana precedente Bruxelles aveva inoltre aperto un procedimento antitrust su Meta per la decisione di escludere i chatbot AI concorrenti da WhatsApp.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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