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mercoledì, Lug 29

Google, le risposte migliori alle ricerche arrivano… da Google



Da Wired.it :

Una ricerca mostra come il motore di ricerca tenda a privilegiare risultati da piattaforme di proprietà, ma secondo il colosso del web i dati sono “fuorvianti”

Google (Photo by Carsten Koall/Getty Images)

I risultati delle ricerche effettuate su Google mostrano nella prima pagina molte voci riconducibili a prodotti di proprietà dello stesso Big G. Secondo il gigante di Mountain View, quindi, la migliore risposta sul web sarebbe nella maggior parte dei casi la propria.

A dimostrarlo è una ricerca svolta da The Markup, secondo cui nei risultati delle 15mila ricerche più popolari eseguite su Google, la società di Mountain View avrebbe dedicato il 41% della prima pagina dei risultati di ricerca, visualizzati sui dispositivi mobili, a collegamenti alle sue proprietà. Questi collegamenti, secondo l’indagine, spesso riportano informazioni copiate da altre fonti e, in alcuni casi, senza necessariamente che queste abbiano acconsentito a condividere il materiale.

Secondo The Markup, i risultati contenuti nella primissima parte, il primo 15%, della prima pagina di Google (visualizzata sullo schermo da 5,85″ di un iPhoneX) e appartenenti a Big G sarebbero il 63% di quelli visualizzabili. I collegamenti esterni a Google non comparirebbero prima della seconda schermata.

Analizzando i dati raccolti nell’indagine e resi pubblici su Github, è possibile notare come tra i primi risultati ci siano i link sponsorizzati seguiti dai collegamenti al dizionario di Google, dai video su YouTube per finire con i suggerimenti per altre ricerche e voci correlate. Tutti prodotti conosciuti anche come Knowlege Panels di Google. Bisogna scorrere parecchio tra i risultati per trovare il primo link esterno non sponsorizzato.

La scelta di collocare i propri prodotti più in vista ha già portato a Google diversi scontri con l’Antitrust europea. Scontri che si sono risolti con salatissime multe pagate dalla società di Mountain View.

In tutta risposta, Lara Levin, portavoce di Google, ha battezzato la metodologia di ricerca di The Markupimperfetta e fuorviante” poiché “basata su un campione non rappresentativo di ricerche”. Levin inoltre ha sottolineato che l’utilizzo di Google Trends rende più probabile che i risultati includano le risposte di Google rispetto a un campione casuale.

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[Fonte Wired.it]