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sabato, Mag 13

Google non vuole correre rischi con la sua intelligenza artificiale | Wired Italia



Da Wired.it :

Google ha dedicato molto lavoro a smorzare la vena caotica della tecnologia di generazione del testo durante la sviluppo della sua nuova funzione di ricerca sperimentale, annunciata durante l’I/O. Search Labs, questo il nome del nuovo prodotto, è in grado di rispondere alle query di ricerca con risposte in stile chat, sintetizzando le informazioni provenienti da tutto il web.

Il nuovo sistema per le ricerche su Google è di vedute sorprendentemente ristrette. Si rifiuta di usare la prima persona o di parlare dei propri pensieri o sentimenti. Evita del tutto argomenti che potrebbero essere considerati rischiosi; rispedisce al mittente le richieste di consigli medici e non offre risposte su argomenti potenzialmente controversi come la politica.

Google va riconosciuto il merito di aver limitato il lato selvaggio dei chatbot generativi. Ma nei miei test, la nuova interfaccia di ricerca mi è sembrata parecchio più mansueta rispetto a ChatGpt o a Bard.

Il futuro noioso dell’Ai

Man mano che l’azienda inserirà la tecnologia in un maggior numero di prodotti, forse la rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa si rivelerà molto meno divertente di quanto ci si potesse aspettare dai primi scossoni seguiti a ChatGpt. Forse il tempo dei deliri e delle fantasie incontrollate dei potenti bot Ai è già finito. Al loro posto ci sono nuovi modi per popolare fogli di calcolo, comporre email piacevoli e trovare prodotti da acquistare.

Anche le paure degli allarmisti sull’Ai si riveleranno esagerate, sarà interessante osservare come aziende come Google e OpenAi bilanceranno lo sviluppo di modelli linguistici generativi più potenti con la necessità di farli comportare bene.

Negli ultimi anni Google ha investito somme ingenti e risorse importanti nell’Ai, con l’amministratore delegato Sundar Pichai che ha spesso definito la sua azienda come “AI first. Ora il gigante vuole dimostrare di essere in grado di far progredire la tecnologia più rapidamente di OpenAi. Uno dei messaggi principali emersi dal turbinio di annunci di Google sull’intelligenza artificiale è che l’azienda non ha più intenzione di tirarsi indietro, come ha fatto con il chatbot LaMDA, annunciato molto prima della comparsa di ChatGPT ma mai reso pubblico.

A marzo, alcuni grandi nomi della ricerca sull’Ai avevano firmato una lettera aperta in cui chiedevano una pausa di sei mesi alla creazione di sistemi di apprendimento automatico più potenti di Gpt-4, il sistema che alimenta ChatGpt. Pichai non ha sottoscritto l’appello e nel suo discorso all’I/O ha dichiarato che l’azienda sta attualmente addestrando un nuovo e più potente modello linguistico, chiamato Gemini.

Una fonte di Google mi ha riferito che il nuovo sistema incorporerà una serie di recenti progressi di diversi modelli linguistici di grandi dimensioni e potrebbe eclissare Gpt-4. Ma non aspettatevi di sperimentare tutta la potenza e il carisma che Gemini avrà da offrire. Se per controllare il modello Google applicherà gli stessi metodi visti in Search Labs, il nuovo sistema potrebbe sembrare poco più che un sistema di completamento automatico sorprendentemente intelligente.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.



[Fonte Wired.it]