Il modello di base (il 10) e quelli Pro (che tra loro hanno praticamente le stesse caratteristiche e si differenziano solo per il display, uno da 6,3 e uno da 6,8 pollici, e la batteria) condividono lo stesso processore (il Tensor G5) e la stessa filosofia di design mentre alcune differenze le possiamo notare su display, fotocamere, batteria e capacità di memoria. Il Pixel 10 (che come smartphone destinato a un utilizzo “normale” va già molto bene) offre un display Actua OLED da 6,3 pollici luminoso e fluido; i modelli Pro (destinati a chi fa un uso più intenso o professionale dello smartphone) adottano pannelli Super Actua con refresh rate variabile e risoluzioni più elevate, maggiore fluidità e luminosità oltre a una gestione energetica più efficiente grazie all’LTPO. Sul fronte fotografico sul Pixel 10 troviamo un sistema triplo con sensore principale da 48 megapixel, i modelli Pro vantano invece un comparto migliore e con funzioni avanzate che permettono di sfruttare meglio le potenzialità del software dei Pixel nonché registrazione video 8K. Sui modelli Pro, infine, c’è più disponibilità di memoria e in alcuni modelli anche la “Zoned UFS”, cioè la capacità di organizzare i dati in maniera migliore e più facilmente accessibile (sui 10 è possibile scegliere tra 128 e 256 giga di spazio di archiviazione con Ram da 12 giga, sui Pro è possibile scegliere tra 128, 256 gigabyte, 512 giga con Zoned UFS e 1 tera con Zoned UFS e 16 giga di Ram). Da notare che i modelli 10 e 10 Pro sono quasi identici dal punto di vista del design. I modelli Pro dunque sono pensati che per vuole il massimo della tecnologia di Google in questo momento, il modello 10 resta comunque una scelta equilibrata e intelligente che chi cerca un telefono completo, compatto, con molte caratteristiche da top di gamma a un prezzo più accessibile (il 10 parte da 899 euro, il 10 Pro da 1.099 euro, il Pro XL da 1.299 euro).


