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lunedì, Ago 03

Google Pixel 4a, Android in formato tascabile



Da Wired.it :

Il nuovo modello economico del colosso americano offre la solita fluida esperienza Android, ma non va oltre. È troppo basico e non è nemmeno 5G

Nell’era degli smartphone extra-large, il nuovo Google Pixel 4a potrebbe essere considerato un telefono “piccolo”, il che non è affatto negativo. Chi cerca, infatti, un dispositivo versatile dalle dimensioni compatte, tascabili, può guardare con interesse all’ultimo prodotto dell’azienda americana.

Ma non è questo l’unico punto di forza: l’altro è il “marchio di fabbrica”, ovvero il fatto di essere stato progettato e realizzato da Google, quindi con tutti i vantaggi di uno smartphone ottimizzato per offrire la migliore esperienza d’uso di Android. Queste caratteristiche saranno, però, sufficienti per farsi largo nel mercato, specialmente nella fascia intermedia affollata di agguerriti concorrenti?

Se ci si limita alle specifiche tecniche, la risposta è no. Il Google Pixel 4a ha un costo di 389 euro, ma ha una sola fotocamera posteriore, non è dual sim, la memoria non è espandibile e, soprattutto, non è 5G. Basta fare un confronto con il recentissimo OnePlus Nord per rendersi conto che il distacco è siderale.

Lo smartphone di Mountain View utilizza un display Oled FHD+ da 5,81 pollici, con supporto HDR, che si distingue per una buona visualizzazione della gamma cromatica, possiede un eccellente contrasto e la luminosità permette di vedere i contenuti del telefono anche sotto la luce diretta del sole. La velocità di refresh si ferma, però, tradizionali 60 Hz.

Il reparto fotografico appare un po’ anacronistico. I numeri roboanti dei pixel e l’eccesso di fotocamere come se fossero merce che si acquista al chilo non sempre sono indicatori di qualità, ma il Pixel 4a è oggettivamente sottodimensionato. Posteriormente è disponibile solo un’ottica da 12,2 megapixel con tecnologia Dual Pixel e apertura focale f/1,7. Il campo visivo fisso arriva a un modesto 77°, quindi niente grandangolo e niente zoom digitale.

La camera frontale si ferma a un sufficiente 8 megapixel f/2.0 con messa a fuoco fissa e campo visivo a 84 gradi. I video in 4K si possono fare solo con la fotocamera posteriore, a 30 fotogrammi al secondo; piuttosto standard persino le specifiche per il time-lapse e lo slow motion.

Le foto, grazie anche alla collaudata intelligenza artificiale di Google, vengono sempre molto bene e soddisfano le necessità dei consumatori nella maggioranza dei casi, ma l’impossibilità di andare oltre è frustrante. Le funzioni software, come il controllo della doppia esposizione e la modalità notturna con la cattura semplificata dei cieli stellati, sono una magra consolazione, anche se lo spazio illimitato per l’archiviazione dei contenuti su Google Foto leva un po’ di amaro in bocca.

Lo smartphone, in effetti, si porta in dote altri plus del mondo Google: l’accesso ai servizi YouTube Premium, Google One e Google Play Pass, ma la gratuità si ferma a tre mesi, poi si pagano. Per altre funzioni già viste sul modello superiore, non si spende un centesimo: è il caso dell’app Recorder, che trascrive automaticamente quello che viene detto e permette di effettuare ricerche nelle registrazioni audio. Incluse nel Pixel 4a ci sono anche l’app Emergenza, la protezione dei contenuti con il chip Titan M e le funzioni di accessibilità utili alle persone con disabilità.

Inoltre, come è ovvio, essendo un prodotto Google, tutti gli aggiornamenti software che portano in dote le ultime novità del mondo Android, qui arrivano prima che su altri prodotti. Ed è questo, storicamente, uno dei motivi principali per l’acquisto dei telefoni Pixel, pensati proprio per i puristi che desiderano avere un ecosistema fluido, ottimizzato e perfettamente funzionante. Da non sottovalutare: i sempre più numerosi accessori targati Google, come gli auricolari Pixel Buds.

L’esperienza d’uso è più che soddisfacente: mai un rallentamento, mai una esitazione anche per il buon lavoro svolto dal processore Qualcomm Snapdragon 730. Alla fine dei giochi, però, si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa (non il jack audio: quello c’è ed è posizionato sulla parte superiore del telefono).

Il giudizio finale è, quindi, condizionato da questa sensazione di “deprivazione relativa”, dalla percezione di un telefono troppo basico per essere un prodotto firmato da Google, con il lettore d’impronte sul retro del dispositivo come ormai si vede solo nei modelli di primo prezzo. Anche la batteria da 3140 mAh sembra appartenere al passato, pur portando il Pixel 4a a fine giornata.

È vero, 389 euro per un Pixel Phone sembrano giustificabili, ma il mercato è diventato troppo aggressivo e gli utenti molto più attenti ed esigenti per accontentarsi. Utenti che per averlo dovranno aspettare addirittura il 1 ottobre, giorno in cui arriverà nello store di Google.

Voto: 6,5

Wired: ottima esperienza Android, dimensioni compatte, leggero.

Tired: una sola fotocamera posteriore e non è 5G.

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[Fonte Wired.it]