“L’energia nucleare è il fondamento della futura sicurezza energetica. L’intervento di Google, che ci aiuta a condividere i costi e i rischi di progetti nucleari unici nel loro genere, non solo consente all’azienda di accedere a soluzioni innovative, ma evita anche che questo onere ricada sui nostri clienti. Non è solo un vantaggio per Google, ma anche per i 10 milioni di utenti della Tva”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Tva Don Moul.
L’interesse dei giganti tecnologici per questa fonte di energia è sempre più evidente. Nel marzo 2024, Amazon ha acquistato da Talen Energy un data center alimentato da un reattore nucleare, mentre Microsoft ha firmato un accordo con Constellation Energy per riattivare un’unità della centrale di Three Mile Island in Pennsylvania, il complesso nucleare più controverso del paese.
Il crescente fabbisogno energetico dell’AI
L’ascesa dell’AI sta sollevando preoccupazioni sul fronte del consumo energetico. Una ricerca di Alex de Vries, fondatore di Digiconomist, avverte che l’impronta energetica della tecnologia aumenterà in modo significativo nei prossimi quattro anni a causa della sofisticazione dei nuovi strumenti e del loro maggiore utilizzo. Goldman Sachs stima che la domanda di data center aumenterà del 160% entro la fine del decennio e che l’AI rappresenterà circa il 19% del consumo globale di elettricità entro il 2028.
In questo contesto, l’energia nucleare prodotta da fissione è stata proposta come una possibile risposta al problema, anche se la sua efficacia è ancora discussa. Gli esperti sottolineano infatti che gli impatti ambientali richiedono ulteriori valutazioni prima di un’adozione generalizzata.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) stima che ogni smr possa generare fino a 300 mw, pari a un terzo della capacità di un reattore tradizionale. L’organizzazione osserva anche che questi reattori sono più economici da costruire e installare e richiedono un rifornimento di combustibile ogni tre-sette anni, rispetto all’intervallo di uno-due anni delle centrali tradizionali.
L’Aiea sottolinea che gli smr potrebbero svolgere un ruolo chiave nella transizione verso l’energia pulita e nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, pur riconoscendo che generano scorie paragonabili a quelle delle centrali su larga scala. Sebbene vi siano diversi progetti in fase di sviluppo che cercano di sfruttare questa tecnologia, nessuno ha ancora ricevuto l’approvazione per un utilizzo commerciale negli Stati Uniti.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.