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mercoledì, Nov 20

Google spiega l’accesso alle cartelle cliniche


La scorsa settimana sono trapelate le prime informazioni a proposito di Project Nightingale, iniziativa messa in campo da Google in collaborazione con Ascension che pone il gruppo di Mountain View nella condizione di accedere alle informazioni contenute nelle cartelle cliniche di milioni di pazienti da 21 diversi stati USA. Una pratica che ha sollevato legittimi dubbi e perplessità per quanto concerne la privacy dei diretti interessati, con il Congresso degli Stati Uniti che ha formalmente chiesto chiarimenti.

Project Nightingale, la parola a Google

Oggi bigG interviene sulle pagine del proprio blog ufficiale con un post firmato da David Feinberg, numero uno della divisione Health, protagonista anche del video in streaming qui sotto che si apre con una dichiarazione d’intenti: “L’obiettivo è quello di aiutare chiunque a vivere una vita più sana”.

È bene precisare che Google ha fin da subito confermato l’esistenza del progetto, sottolineando come sia condotto secondo quanto riportato in un contratto di tipo BAA (Business Associate Agreement) e in conformità a quanto previsto dal Health Insurance Portability and Accountability Act, la legge statunitense che definisce le modalità di trattamento delle informazioni mediche.

Ciò che Google intende fare è adottare lo stesso approccio già collaudato per l’organizzazione delle informazioni online (ad esempio con il motore di ricerca) per la gestione di tutto quanto riguarda la salute di un paziente. La prospettiva è quella di mettere nelle mani dei medici strumenti confezionati in modo da supportarli nella diagnosi delle patologie e nella prescrizione delle cure.

Da Mountain View giunge la rassicurazione che i dati possono essere consultati esclusivamente da personale selezionato e preventivamente sottoposto a un training specifico per l’acquisizione di skill non solo scientifiche, ma anche etiche. Ogni accesso è inoltre temporaneo e condotto in un ambiente costantemente monitorato. Viene poi ribadito che nessuna delle informazioni in questione sarà mai impiegata con finalità di advertising.

Cartelle cliniche e privacy

Chiarimenti che ad ogni modo ancora non sembrano aver convinto il Congresso: quattro membri hanno inviato a Google una lettera chiedendo ulteriori chiarimenti entro il 6 dicembre e definendo “disturbante” il fatto che Ascension non abbia avvisato i pazienti della partnership siglata.

In questo complicato contesto si inserisce anche la recente acquisizione di Fitbit, azienda produttrice di smartwatch e smartband, dispositivi che grazie ai sensori integrati possono tornare utile per il monitoraggio dei parametri biometrici di chi li indossa, dal battito cardiaco alla qualità del sonno.



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