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mercoledì, Mag 24

Gotion svela la batteria LMFP: aggiungendo manganese alle LFP ha prestazioni incredibili

da Hardware Upgrade :

Il produttore di batterie Gotion, il cui principale azionista è Volkswagen, ha svelato maggiori dettagli sulla nuova batteria Astroinno L600, che fa uso di celle con chimica LMFP.

Si tratta in buona sostanza di celle LFP (litio-ferro-fosfato) modificate con l’uso del manganese, ottenendo così maggiori prestazioni e, soprattutto, scavalcando il collo di bottiglia della densità energetica, da sempre vero limite delle LFP.

Queste le esatte parole della spiegazione tecnica fornita dal Dottor Qian Cheng, di Gotion Global: “Utilizzando coprecipitazione, tecnologia di incapsulamento drogante, una nuova tecnologia di granulazione e nuovi additivi elettrolitici, sono stati risolti i problemi di lisciviazione di Manganese ad alta temperatura, bassa conduttività elettrica e bassa densità di pressatura delle batterie LMFP. Inoltre, il Cleveland Institute in Ohio, USA, ha sviluppato un nuovo elettrolita per LMFP, che migliora notevolmente il ciclo ad alta temperatura e le prestazioni di stoccaggio“.

Grazie a questa innovazione, le Astroinno L600 LMFP raggiungono una densità di 240 Wh/kg a livello gravimetrico, oppure 525 Wh/L a livello volumetrico. La cella raggiunge 4.000 cicli di ricarica, fino a 1.800 ad alta temperatura, e può supportare facilmente 18 minuti di ricarica rapida.

Astroinno L600

L’innovazione però non riguarda solo le celle. Gotion ha studiato come migliorare l’architettura di tutto il pacco batteria, riducendo le parti strutturali del 45%, ovvero una riduzione di peso del 32%. Ha inoltre adottato un design elettrico minimalista, portando il cablaggio da 303 metri di lunghezza, a soli 80 metri. In totale il pacco batteria ha un efficienza volumetrica del 76%, con densità energetica finale di 190 Wh/kg, anche superiore alla chimica ternaria NCM. Il risultato più importante è poter dunque arrivare a 1.000 km di autonomia, con una batteria costituita da materiali più economici e senza cobalto.

La produzione di massa è attesa per il 2024, e appare scontato che il primo beneficiario possa essere Volkswagen.

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