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Governo Trump, come sfrutta i meme per normalizzare le espulsioni di massa

da | Ago 13, 2025 | Tecnologia


A preoccupare Kurt Braddock, professore assistente presso la scuola di comunicazione dell’American University e studioso degli effetti della propaganda estremista, è la normalizzazione dell’umorismo disumanizzante. “Non penso che questa messaggistica sia dannosa perché è cattiva, sciatta o indecorosa per l’incarico del presidente, anche se credo che tutte queste cose siano vere – dice Braddock –. Il problema maggiore è che normalizza l’aggressività. Con la normalizzazione dell’aggressività e della disumanizzazione dell’altro, che siano immigrati o altro, non ci vuole molto per arrivare alla violenza vera e propria“.

I meme sono sempre stati al centro della strategia politica di Trump, continua Donovan, che ricorda come nel 2016 il profilo Twitter dell’allora candidato Repubblicano fosse particolarmente caotico, in quanto cercava di rivolgersi a diversi pubblici contemporaneamente sfruttando proprio i meme.

Oggi questo stile si estende anche al suo governo. Alcuni dei post pubblicati dalle agenzie dell’amministrazione Trump raccolgono decine di migliaia di like e vengono ricondivisi su altre piattaforme, come i canali Telegram dei Proud Boys o i grandi gruppi Facebook a sostegno della polizia, arrivando addirittura a ispirare magliette.

Nel complesso, i feed social del Dhs riflettono l’ecosistema confuso dell’estrema destra, che combina il linguaggio banale dei meme con l’umorismo di 4chan, i richiami del suprematismo bianco “vecchia scuola” e le allusioni al nazionalismo cristiano. E il punto di forza di questi messaggi è il nuovo modo in cui vengono confezionati . “Le brevi raffiche di immagini e musica esercitano un fascino emotivo che spesso fatti e dati non hanno – osserva Brian Levin, fondatore del Center for the Study of Hate and Extremism della California State University di San Bernardino –. Sono come una carta regalo emotivamente familiare e confortante che ruota attorno alla protezione, alla conservazione, alla paura e al tribalismo“.

Arte e religione

Un post del Dhs del 14 luglio comprendeva un dipinto di Morgan Weistling, intitolato New Life in a New Land, che mostra una coppia bianca del Vecchio West impegnata a cullare un bambino all’interno di un carro. La didascalia recitava: Ricordate l’eredità della vostra patria.

Non è stato l’unico contenuto social del governo basato su un’opera d’arte. Un altro post del Dhs, datato questa volta 23 luglio, ha incorporato il dipinto American Progress di John Gast, che mostra coloni intenti a cacciare da popolazioni indigene dal loro territorio. Il quadro è usato in molti libri di testo delle scuole superiori per parlare della filosofia del “Destino manifesto”, secondo cui i coloni americani avrebbero avuto l’autorità divina per espandersi nell’Ovest. La didascalia del post del Dhs recita: “Un’eredità di cui essere orgogliosi, una patria da difendere“. Un altro video con una didascalia simile mostra immagini esclusivamente di persone o famiglie bianche, sulle note di This Land Is Your Land.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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