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martedì, Gen 14

Grafene, l’Europa investe 92 milioni nei prodotti sperimentali


Dalle auto ai pannelli fotovoltaici fino alla purificazione dell’acqua: la Ue sostiene i test industriali del super materiale

grafene

Il futuro industriale dell’Europa passa dal grafene e dalla sua commercializzazione e applicazione su larga scala. Il consorzio Graphene flagship, nato nel 2013 come uno dei primi due Fet Flagship (Future and emerging technologies) dell’Unione europea proprio con l’intento di sviluppare progetti volti a portare il grafene dai laboratori fin dentro la produzione industriale, può contare sulla partnership sempre più solida e sull’esperienza di alcuni tra i principali gruppi industriali europei, tra cui Airbus, Fiat, Lufthansa, Siemens e Abb.

Il consorzio rappresenta oggi una delle principali iniziative di ricerca in Europa e coordina oltre 150 gruppi per la ricerca industriale in oltre 20 paesi. Lo scorso dicembre, inoltre, Graphene Flagship ha annunciato il lancio di undici nuovi progetti a partire dal prossimo aprile volti ad accelerare la commercializzazione e lo sviluppo proprio di prodotti basati sul grafene in Europa.

Per quanto riguarda il fattore economico, queste iniziative possono oggi contare su 92 milioni di euro di investimenti complessivi, 45 milioni dei quali sono stati stanziati dal consorzio stesso e i restanti 47 milioni, invece, sono messi sul piatto dai partner industriali e commerciali che guidano la realizzazione dei progetti.

E l’applicazione di questo materiale copre i più svariati campi, dall’elettronica flessibile alle tecnologie mobili 5G; dalle applicazioni in campo aerospaziale o in quello della guida autonoma fino all’ambito medico o agli impianti di purificazione dell’acqua. Più nello specifico, alcuni dei recenti progetti che saranno finanziati dal consorzio e all’interno dell’iniziativa riguardano, per esempio, la realizzazione di pannelli fotovoltaici in perovskite per accelerare e migliorare la produzione di energia solare, come nel caso del progetto Grapes.

Sul fronte delle auto, invece, il progetto Autovision lavora alla realizzazione di sensori in grafene da utilizzare nel caso di auto a guida autonoma, mentre il progetto G+Board, in cui è coinvolta anche Fiat, è dedicato alla realizzazione di un cruscotto per auto più leggero e senza inserti in metallo, completamente composto di grafene. Un altro progetto interessante è Graphil, iniziativa volta a sviluppare un sistema di filtraggio dell’acqua con filtri di grafene in grado di rimuovere contaminanti e pesticidi dall’acqua consumata dai cittadini.

La commercializzazione dei prototipi di molti di questi prodotti potrebbe già iniziare a partire dal 2023. Inoltre, i progetti co-finanziati dal consorzio e dalle industrie europee sono anche tutti in linea con i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) delle Nazioni unite per raggiungere standard di acqua più pulita, di energia sostenibile e il miglioramento dell’innovazione e delle infrastrutture industriali in Europa.

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