Seleziona una pagina
giovedì, Nov 18

Green pass, cosa si intende con 3G e 2G



Da Wired.it :

Con la crescita autunnale dei contagi da Covid-19, nonostante i casi positivi e le ospedalizzazioni siano di molto inferiori rispetto a un anno fa, in questi giorni si sta sentendo parlare di nuove restrizioni sul rilascio del green pass e di modelli 2G e 3G. Queste due sigle, che non hanno nulla a che fare con la rete dati, vengono dai paesi di lingua tedesca e indicano due tipi di approccio alle limitazioni di accesso nei luoghi aperti al pubblico.

Per 3G si intende geimpft, genesen e getestet: ovvero vaccinato, guarito o testato. Questo approccio è quello usato finora in tutta Europa e prevede il rilascio del green pass a chiunque abbia effettuato la vaccinazione, sia guarito o abbia ottenuto un tampone negativo al covid-19. Nei paesi in cui è in vigore questo modello, tutte le persone titolari di green pass possono accedere a qualunque luogo pubblico.

Per 2G invece si intende soltanto geimpft e genesen: cioè vaccinato e guarito. Questo approccio è in vigore da pochi giorni sia in Austria che in molte regioni della Germania. In questi paesi solo le persone in possesso di un certificato che attesti la vaccinazione o la guarigione possono sedersi nei ristoranti, assistere a concerti, andare in albergo, al cinema, in palestra, dal parrucchiere o partecipare a eventi pubblici. Pertanto sono escluse dagli esercizi aperti al pubblico e agli eventi tutte le persone che finora hanno ottenuto il green pass tramite tampone.

Anche in Italia i presidenti di alcune regioni stanno chiedendo l’introduzione del modello 2G, come nel caso del Friuli e del Trentino, dove si sta registrando un aumento dei contagi maggiore che in altre zone. Secondo Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia generale all’università di Padova una restrizione del green pass per le persone non vaccinate sarebbe l’ideale in questo momento”, ha detto nelle dichiarazioni riportate da Adnkronos. Questo “potrebbe essere lo strumento giusto per rendere le attività ludico-ricreative più sicure e per incentivare ancora di più le vaccinazioni ha spiegato sempre ad Adnkronos Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive all’ospedale di Genova.

Mentre è ancora più drastico il virologo Fabrizio Pregliasco, il quale sostiene che “dal punto di vista scientifico qualsiasi giro di vite è utile, non c’è un manuale e ci sono scelte politiche. Il green pass solo per vaccinati è un’opzione, ma bisogna vedere poi quanto è accettabile dal punto di vista politico. Dall’altra parte però, Pregliasco boccia il lockdown per i non vaccinati, altra misura ipotizzata da alcuni amministratori regionali, perché “impraticabile e non facile da controllare”.



[Fonte Wired.it]