Webidoo ha annunciato il lancio ufficiale di Groow, la prima piattaforma italiana basata su agenti di intelligenza artificiale pensata per trasformare radicalmente l’organizzazione delle piccole e medie imprese. La piattaforma nasce con l’obiettivo di rendere la trasformazione digitale accessibile e operativa fin da subito, offrendo un supporto concreto agli imprenditori nella gestione quotidiana delle attività. “Il tempo è la moneta più preziosa per un imprenditore,” spiega a Sky TG24 Giovanni Farese, Ceo di Webidoo, sottolineando come Groow sia progettata per affiancare le persone, non sostituirle: “È un nuovo prodotto di cui andiamo particolarmente fieri perché riteniamo che l’intelligenza artificiale in questo momento sia un po’ la chiave che sblocca tutta una serie di problemi che sia le aziende sia i dipendenti hanno, che sono legati a come il lavoro è stato concepito negli ultimi cinquant’anni”.
L’intelligenza artificiale su misura
Uno dei punti di forza di Groow, ci spiegano, è la possibilità di personalizzare completamente gli “AI Agent”, che possono essere addestrati con i documenti e le procedure interne dell’azienda. Questo consente loro di operare come veri collaboratori digitali, specializzati nei flussi e nel linguaggio specifico di ciascuna impresa. A supporto, Webidoo mette a disposizione uno “specialista AI” dedicato e un servizio di “onboarding“ completo, che accompagna il cliente in ogni fase dell’integrazione, fino alla consegna di una piattaforma già operativa e pronta all’uso.
Una tecnologia dall’impatto immediato
Groow è pensata per essere utilizzata facilmente, senza necessità di competenze tecniche. Si attiva in pochi minuti e si integra con strumenti quotidiani come WhatsApp, e-mail e chat. La piattaforma sarà disponibile in versione beta fino a settembre, offrendo alle aziende “early adopter” un accesso prioritario e condizioni vantaggiose. “Non è l’AI a minacciare le imprese, ma l’inazione”, spiega ancora Giovanni Farese, evidenziando come Groow rappresenti un’opportunità concreta per ottenere un vantaggio competitivo duraturo. E a chi teme che l’intelligenza artificiale ruberà il lavoro come risponde Farese? “Noi preferiamo pensare che l’I.A. possa aiutare invece le persone a ottenere indietro del tempo prezioso, da reinvestire in attività strategiche per le aziende in cui lavorano o per bilanciare meglio il proprio work-life balance”.