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martedì, Mar 10

Guida agli strumenti di didattica a distanza nell’Italia in emergenza



Da Wired.it :

Le scuole rimarranno chiuse ancora un po’, ma le lezioni grazie alla tecnologia non si fermano: le scuole italiane si sono organizzate con lo streaming, le piattaforme online e le app. Ecco gli strumenti che utilizzano

(foto: GREG BAKER/AFP via Getty Images)

Se si dà un’occhiata alla classifica delle app più scaricate su smartphone e tablet su App Store, nelle prime posizioni ci sono quelle dedicate al mondo dell’istruzione, come Google Classroom, Microsoft Team o WeSchool. Dopo il decreto di chiusura delle scuole fino al 15 marzo (o 3 aprile, nelle nuove zone arancioni), gli studenti e gli insegnanti delle scuole dell’obbligo italiane si sono organizzati per proseguire con il programma didattico senza che la sospensione forzata delle attività incida sull’intero anno scolastico. Come nel caso delle università, sono vari gli strumenti di cui possono usufruire alunni e docenti: a segnalarli è anche il sito del Miur, il ministero dell’Istruzione, in un’area dedicata.

Le proposte di Google e Microsoft

G Suite for Education e Office 365 Education sono i due pacchetti che, rispettivamente, Google e Microsoft mettono a disposizione delle scuole. Oltre a prodotti che molti di noi utilizzano quotidianamente, come Gmail o Outlook, ce ne sono alcuni più specifici per la didattica. Una delle app di Google è Hangouts Meet, che consente di comunicare via chat e videoconferenza fino a 250 partecipanti. Poi c’è Classroom, in cui è possibile creare classi virtuali, distribuire compiti e test, dare e ricevere commenti. Per Microsoft, invece, la tuttofare è l’app Teams. Già utilizzata da anni in molte aziende, permette di attivare videoconferenze, videochiamate, lavagne digitali, collaborazione tra classi e archivio dei file. A questo si aggiungono altre proposte come Sway, che crea presentazioni tematiche e interattive, Forms – con cui i docenti possono ideare test di verifica – e School Data Sync, che aiuta a gestire il registro di presenza e dei voti e organizza classi e gruppi dialogando con Team.

Sono tantissime le scuole che stanno utilizzando attivamente questi strumenti, che il Miur mette a disposizione in maniera completamente gratuita. Diversa è, però, la modalità di fruizione: molti utilizzano il tablet – soprattutto gli istituti che avevano già dotato i propri alunni di questo tipo di strumentazioni – mentre altri preferiscono gli smartphone, che sono sicuramente più comuni.

Le piattaforme di e-learning

Quella più conosciuta e più utilizzata è WeSchool: è la prima azienda italiana nel settore della scuola digitale per numero di docenti e alunni raggiunti. Alla sezione Library, ogni mese accedono circa 2 milioni di studenti che riescono a consultare video, testi ed esercizi curati da docenti ed esperti. Ma a queste se ne aggiungono altre come: Moodle, una piattaforma che aiuta gli insegnanti a rende digitali parte dei programmi didattici; Edmodo, che organizza tutte le attività della classe; Redooc, una sorta di contenitore online che offre approfondimenti e ripassi in varie materie (tra cui “matematica, fisica, italiano, Invalsi, educazione finanziaria e giochi di logica”: il sito si definisce “l’alternativa online alle ripetizioni”). Il sito del Miur segnala anche Brick Lab, una piattaforma milanese con cui è possibile creare lezioni multimediali che possono essere condivise non solo con gli studenti, ma anche con gli altri colleghi così da creare una rete di conoscenze fruibile da tutti.

Quando si parla di contenuti didattici non si possono non citare quelli della Treccani, dalla Rai e dalla Fondazione Reggio Children. La più grande enciclopedia italiana offre online contenuti in varie materie, divise per argomenti e con schede di verifica. Sulla piattaforma on demand della Rai ci sono centinaia di contenuti dedicati agli studenti, con approfondimenti tematici e lezioni. Infine la Fondazione Reggio Children si rivolge ai più piccoli, mettendo a disposizione degli insegnati dei percorsi educativi sviluppati attraverso il gioco.

Lo streaming, sui social network e non

In alcune scuole, come International Academy of Tourism and Hospitality di Cernobbio sul Lago di Como, si è preferito proseguire con le lezioni utilizzando lo streaming. Gli alunni si sono collegati tramite Facebook Live, chattando direttamente con i docenti o con gli altri compagni in caso di dubbi o domande. Sono state create sei classi virtuali e ognuno ha potuto seguire le lezioni. Altri hanno optato, come accade già nelle università, per lo streaming via Skype.

Dedicate solo ai docenti ci sono le lezioni in streaming organizzate da Indire (Istituto nazionale documentazione innovazione e ricerca educativa). Accedendo al sito, i docenti possono seguire delle lezioni sulla didattica a distanza. Non solo imparano a usare gli strumenti che il Miur mette a disposizione, ma hanno l’occasione di confrontarsi con i colleghi su quali siano quelli più efficaci o più adatti alle proprie esigenze educative. Ci sono corsi che vanno dalla privacy alle lezioni di musica, dalle istruzioni sull’uso delle piattaforme fino agli esempi pratici di didattica, come la gestione dei collegi docenti a distanza o la web radio.

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[Fonte Wired.it]