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venerdì, Set 20

H-Campus, cresce il parco tech per aziende innovative


Dopo i ritardi, parte l’operazione che porterà l’area che ospita la sede di H-Farm a ingrandirsi. In tutto 13 nuovi edifici dedicati alla formazione, al mondo delle startup e delle imprese

(crediti: H-Farm)

Spiega Riccardo Donadon che “questa stessa area negli anni Novanta era in lizza per ospitare Euro Disney. Non sarà stata scelta come location per il più famoso parco divertimenti europeo, ma sempre un grande parco è diventata”. Fa riferimento alla “sua” creatura, H-Campus, il polo sede di H-Farm, di cui è amministratore delegato e fondatore. Un progetto nato nel 2005 che unisce formazione, investimenti e consulenza alle imprese in un unico luogo. Supporta lo sviluppo di un centinaio di aziende innovative, lavora con oltre 300 tra i maggiori brand internazionali per spingerli a cogliere le opportunità della trasformazione digitale, e forma più di un migliaio di studenti nelle sue quattro scuole internazionali e nel suo corso universitario.

Sorge nel Parco Naturale del Sile, a Ca’ Tron, in provincia di Treviso, con affaccio sulla laguna di Venezia. Ora si sta allargando. È stata posata la prima pietra che segna l’avvio del nuovo piano di espansione dell’area. Attualmente H-Campus è in un parco di 20 ettari dove transitano 1.500 persone tra studenti, collaboratori e lavoratori. Da qui a un anno, quando verrà ultimato, duplicherà: a disposizione 51 ettari di superficie, con 13 nuovi edifici dedicati alla formazione, al mondo delle startup e delle imprese. Pronti a ospitare ogni giorno dalle 3mila alle 4mila persone.

Un disegno che era in cantiere da tempo, come ricorda Donadon, e che è stato fermo a causa di importanti ritardi per due anni. “Contiamo a giugno 2020 di avere pronta metà dell’opera e dopo qualche mese, a ottobre, saremo a regime, tutto sarà concluso – prosegue – Abbiamo vissuto un periodo di difficoltà perché H-Farm è passata da 0 nel 2014 a oltre 50 milioni di fatturato lo scorso anno, quando però ha subito una grossa frenata dovuta al ritardo, che si è fatta sentire nei risultati finanziari. Puntiamo quindi ora ad andare più rapidi”.

(crediti: H-Farm)

L’obiettivo è quello di arrivare pronti per l’inizio dell’anno scolastico 2020-2021, dal momento che gran parte dei nuovi spazi saranno destinati all’ambito education. “Qui abbiamo l’ambizione di creare un nuovo modello, dove la scuola, il mercato e l’innovazione siano in grado di lavorare insieme traendo profitto e alimentandosi l’uno con l’altro”, precisa Donadon.

Come sarà il campus

Trentamila metri quadri di superficie coperta, interamente a cubatura zero, grazie al recupero di volumi di strutture in stato di abbandono e all’abbattimento di una ex base militare della zona saranno il cuore del nuovo progetto.

Verranno edificati, tra gli altri, uno studentato in grado di accogliere quasi 250 studenti, un centro sportivo di 7mila metri quadri che comprende anche uno skate-park e una pista per l’atletica leggera. E l’edificio più iconografico e centrale del campus che ospiterà una biblioteca, un auditorium e un ristorante firmato dall’archistar Richard Rogers.

(crediti: H-Farm)

Lo spazio restante diventerà un parco attrezzato con oltre 27 ettari di territorio di area boschiva aperti al pubblico in cui verranno piantumati circa 3.500 nuovi alberi. Verranno attivate convenzioni con i residenti dei comuni limitrofi, che potranno accedere alle strutture sportive, agli spazi verdi, ai servizi e agli eventi culturali.

Tecnologicamente all’avanguardia, accoglierà tra i primi impianti 5G in Italia. Avrà un’impronta green e autosufficiente, con l’85% del fabbisogno energetico che arriva dai sistemi fotovoltaici di accumulo e di scambio in rete di energia. “Stiamo stingendo accordi con università internazionali e altri nuovi progetti importanti stanno per essere lanciati”, preannuncia Donadon. “Tra dieci anni mi immagino H-Campus come una farm che lavorerà su concetti che vanno oltre la formazione e trasformazione digitale, nell’ottica dell’evolution delle risorse. Dove la formazione non è un tema che caratterizza un momento particolare della vita ma un modus di lavorare”.

Investimento

Sul piatto ci sono 101 milioni di euro. L’operazione è stata possibile grazie alla costituzione, nel febbraio del 2017, di un fondo immobiliare chiuso, non speculativo, Ca’ Tron – H-Campus, gestito da Finint Investments sgr (la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint). È stato sottoscritto per oltre il 95% da investitori istituzionali. Cattolica Assicurazioni che detiene la quota maggioritaria (56% del patrimonio) e che è proprietaria dei terreni. Cdp Investimenti Sgr (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) con il 40% attraverso il fondo Fia 2, “Smart housing, smart working, Education&Innovation”, primo strumento del gruppo destinato a strutture per l’innovazione e la formazione. E infine Ca’ Tron Real Estate (la società dei fondatori di H-Farm), per il restante 4%.

Milano

Nei momenti di stallo degli ultimi mesi, l’ipotesi che circolava era quella di spostare tutto il progetto nell’area di Milano. Dove H-Farm ha già un polo attivo sui Navigli con 120 dipendenti. Ora il campus ha confermato la sua strada, ma Milano rimane nei pensieri di Donadon: “Stiamo valutando una soluzione importante in una zona bella e centrale della città. Si andrebbe ad aggiungere a quella sui Navigli. Non escludo che in futuro ci saranno quindi altre novità, anche se adesso il focus è sull’ampliamento del campus veneto”.

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