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lunedì, Giu 24

Harry Potter Wizard Unite sarà il nuovo Pokémon Go?


Il titolo in realtà aumentata dedicato all’universo narrativo della Rowling inizia molto bene ed è già un titolo interessante, ma i numeri di Pokémon Go sono comunque lontani

Nell’estate di tre anni fa il mondo veniva travolto dal fenomeno Pokémon Go. Parchi presi d’assalto per un Gyarados avvistato in un laghetto, genitori felici perché finalmente i figli uscivano di casa, negozi che lanciavano esche per attirare cacciatori di Pokémon e sperare in una consumazione, polemiche e un sacco di soldi nelle casse di Niantic.
Quest’anno lo schema sembra pronto a ripetersi con Harry Potter: Wizards Unite, ovvero più o meno lo stesso gioco, ma ambientato in uno dei pochi universi narrativi che se la possono giocare con i Pokémon (e che spesso condividono lo stesso pubblico).

Il titolo è disponibile per iOS e Android dal 21 giugno e ha già generato 400.000 download e 300.000 dollari di guadagni nella giornata di debutto, pur essendo ovviamente gratuito.

In Harry Potter: Wizards Unite i giocatori devono iscriversi all’accademia di Hogwarts e creare il proprio alter ego magico per aiutare i maghi a gestire la “Calamità” un incantesimo lanciato da un mago misterioso che potrebbe rompere l’equilibrio tra maghi e babbani, svelando ai secondi l’esistenza dei primi.
Per arginare la Calamità dovremo camminare in giro per le vie della nostra città e scovare i “soqquadri”, ovvero trappole che bloccano in questo mondo elementi di quello magico. Attraverso piccole sfide potremo liberarli, guadagnare punti esperienza, salire quindi di livello e sbloccare nuove funzioni. In pratica questi soqquadri si risolvono tracciando sullo schermo gli incantesimi da lanciare. Per rendere le cose più semplici potremo anche usare delle pozioni. Ogni evento ha determinato livello di difficoltà che ci mostra quante sono le probabilità di risolverlo al primo tentativo, proprio come in passato un Pokémon poteva essere più o meno difficile da catturare.

Ogni tentativo consumerà parte della nostra energia, una volta finita potremo spendere soldi veri per ricaricarla (ed ecco spiegati i 300.000 dollari del giorno di lancio) oppure cercare serre e locande per riposarci e recuperare le forze. Ovviamente l’energia che potremo ottenere gratis non sarà neppure comparabile a quella che possiamo acquistare, ma con un po’ di pazienza non saremo costretti a spendere soldi.

Su questa meccanica si vanno poi a sviluppare una serie di sovrastrutture legate al mondo di Harry Potter che rendono la progressione del gioco praticamente infinta. Ci sono le fortezze, sfide particolarmente toste che è meglio affrontare in gruppo, c’è la possibilità dal sesto livello di scegliere la propria professione tra Insegnante, Auror o cura delle creature magiche, con relativi bonus, malus e abilità da sbloccare. Per adesso l’unica cosa a mancare sono le sfide tra i maghi, ma siamo certi che fra qualche aggiornamento potrete sfidare i vostri amici senza problemi.

Ovviamente Harry Potter: Wizards Unite soffre dei medesimi difetti di ogni gioco legato al territorio: se siete in una zona abitata abbastanza centrale non avrete problemi, altrimenti state pur certi che la vostra progressione non sarà fluida come quella di chi abita in una grande città.

Al momento i numeri del gioco sono interessanti, ma volendo fare una comparazione, Pokémon Go nel primo giorno accumulò 2 milioni di dollari di ricavi, pur essendo un titolo decisamente meno vario, ricco e curato. Da quel punto di vista essere stato il primo titolo di questo tipo legato a un marchio forte ha senza dubbio giovato a Pokémon Go ed è ancora presto per capire se Wizards Unite riuscirà almeno in parte a replicarne l’incredibile carica virale.

Forse ormai la meccanica è nota, forse quella moda è passata, ma forse pur, senza diventare un fenomeno globale oltre ogni immaginazione, Wizards Unite riuscirà comunque a ritagliarsi una nicchia stabile. In questi casi molto dipende dagli aggiornamenti, che possono cambiare completamente volto a un titolo nel giro di una patch. Di sicuro il regno dei mostriciattoli di Satoshi Tajiri non è in pericolo e se vi state chiedendo “ma ci gioca ancora qualcuno?” la risposta sta in un guadagno complessivo che quest’anno potrebbe toccare i 3 miliardi di dollari. Chiudiamo con una domanda, e se invece il prossimo record di incassi arrivasse da un altro gioco con un seguito forte, tipo Minecraft?

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