DeepSeek, la startup cinese, annuncia la produzione interamente controllata di semiconduttori per l’intelligenza artificiale
La startup cinese DeepSeek, notissima per il suo chatbot in grado di contendersi con i modelli più famosi a prezzi di addestramento minori, sembra essere pronta a raggiungere un nuovo traguardo: la produzione autonoma di semiconduttori per l’intelligenza artificiale.
Secondo un reportage del sito specializzato DigiTimes, DeepSeek sta lanciando una "grande campagna di reclutamento" per ingaggiare esperti di semiconduttori per guidare il progetto di sviluppo di un chip dedicato all’intelligenza artificiale. Questo annuncia un cambiamento importante per la compagnia, che attualmente si affida a chip Nvidia depotenziati e schede Ascend di Huawei per le operazioni di inferenza, ovvero per fornire risposte alle domande degli utenti.
La produzione di semiconduttori è un passo importante per la compagnia, poiché dipende da una catena di approvvigionamento complessa e richiede non solo la disponibilità di componenti hardware, ma anche la necessità di specialistici che possano superare le restrizioni cinesi sull’importazione di hardware per la costruzione di semiconduttori.
Attualmente, l’unica opzione per la produzione di chip in Cina è rappresentata da Smic, la più grande fonderia di semiconduttori a contratto in Cina continentale, ma che soffre di un gap tecnologico significativo rispetto ai competitors internazionali.
La notizia arriva in concomitanza con l’annuncio di OpenAI, che ha finalizzato una partnership con Broadcom e Tsmc per sviluppare il primo chip di inferenza casalingo, con prevista uscita nel 2026.
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