Seleziona una pagina
martedì, Feb 25

Hillary Clinton: “Io e Bill abbiamo guardato insieme Casablanca una quarantina di volte”



Da Wired.it :

Alla 70esima edizione del Festival di Berlino per presentare la docu-serie Hillary, l’ex Segretario di Stato americano parla a ruota libera: di pregiudizi, della fresca condanna di Harvey Weinstein e della passione per i film del marito


Da Harvey Weinstein a Donald Trump: Hillary Clinton alla 70esima edizione del Festival di Berlino presenta il documentario in quattro parti Hillary diretto da Nanette Burstein, si racconta senza omissioni e non si sottrae ai commenti sugli uomini di maggior potere della nostra epoca. Il progetto inizia dall’infanzia e non si limita a mostrare la carriera politica della donna: svela, senza alcuna censura, le opinioni, le scelte e anche le reazioni del popolo (americano e non). All’incontro con la stampa, l’ex Segretario di Stato americano ed ex First Lady sembra un fiume in piena. Che la si consideri una santa o un demonio, una cosa è certa: Hillary Clinton continuerà ancora a lungo a dividere l’opinione pubblica.

Che cosa ne pensa della condanna per stupro del produttore Harvey Weinstein?

“Il verdetto parla da solo. Ovviamente, è un caso che ha generato molta attenzione e curiosità tra la gente, perché è tempo che ci si prenda la responsabilità per azioni del genere e, a quanto pare, la giuria la pensa allo stesso modo”.

Weinstein ha contributo, con 1,4 milioni di dollari, alla sua campagna. D’ora in poi i politici ci penseranno due volte prima di accettare fondi da figure di spicco del mondo dello spettacolo?

“Lui ha contributo a ogni campagna democratica, a quella di Barack Obama, di John Kerry, di Al Gore… insomma a tutte. Non penso che quanto sia appena accaduto rallenterà altri dal contribuire alle campagne elettorali, ma di sicuro metterà un punto sul tipo di comportamenti per cui Weinstein è stato condannato”.

Per che cosa le piacerebbe essere ricordata come donna e come politica?

“Non credo di essere arrivata al punto della mia vita in cui tirare le somme. E poi, piuttosto che guardare al passato, preferisco volgere lo sguardo al futuro, a quello che ho ancora da fare, tra cui le battaglie per la salvaguardia del pianeta, l’assistenza sanitaria per tutti e la non rielezione di Trump”.

È contenta di come è stata raccontata nella docu-serie Hillary?

“Ho solo una parola: gratitudine. Mi sembra un racconto d’impatto, ma anche commovente. Riguarda le mie sfide, certo, però ha un valore universale mettendo in scena le dinamiche che le donne vivono”.

Le pare che, oggi, le sue colleghe in politica siano trattate con maggiore rispetto ai tempi in cui lei ha esordito?

“A quei tempi ero l’unica donna in lizza, quindi ogni aspettativa e pregiudizio nei confronti di tutto il genere femminile veniva veicolato verso di me. Desideravo avere colleghe con cui dividere la scena, soprattutto in un’epoca in cui ci si stupiva che una donna potesse esprimere delle opinioni. Esiste un doppio parametro di giudizio, abbiamo fatto qualche progresso verso l’uguaglianza, ma è ancora lontana”.

Suo marito Bill è un cinefilo: quali film amate guardare insieme?

“Sono troppi per ricordarli tutti! Ci piace qualunque genere, senza distinzione di sorta, anche se negli ultimi dieci anni ho avuto poco tempo per mettermi davanti a uno schermo. Lui preferisce i grandi classici e ho perso il conto di quante volte abbiamo guardato Casablanca, ma credo almeno una quarantina”.

Chi vorrebbe come prossimo Presidente degli Stati Uniti

“Posso dire con sicurezza chi non vorrei: l’attuale”.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]