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martedì, Nov 23

HomePod mini nelle dimensioni, ma suona come un gigante



Da Wired.it :

HomePod mini è il primo smart speaker Apple ad arrivare ufficialmente in a un prezzo di 99 euro. Di fatto eredita molte funzioni dell’HomePod lanciato nel 2018 (e ora dismesso), ma tecnologicamente è più maturo. Anzi forse bisognerebbe dire che ha una personalità e un posizionamento più definiti. Piccolo, grazioso, colorato e dannatamente rumoroso. Si fa fatica a individuare un concorrente musicale di pari categoria. Il primo pensiero è nei confronti di Amazon Echo Dot di terza e quarta generazione o Google Nest Mini, ma questi giocano davvero in una categoria inferiore. I rapporti di forza si ristabiliscono quando si entra nel merito delle potenzialità domotiche dove Google e Amazon vantano una rosa di prodotti compatibili molto più ampia. 

Però entriamo nel merito dell’esperienza d’uso, perché questo altoparlantino wireless che misura 84 x 99 mm è pieno di sorprese. La prima? È compatibile esclusivamente con iPhone SE, iPhone 6S o superiori e i modelli più nuovi di iPod Touch, iPad, iPad Air, iPad Pro e iPad Mini.

L’HomePod mini ha un rivestimento esterno realizzato in un tessuto intrecciato sintetico. Al tatto trasmette quella tenue ruvidità della cordura. Molto gradevole poi la scelta cromatica: bianco panna, giallo girasole, arancio, blu petrolio e grigio siderale. Il pannello plastico superiore touch è bianco trasparente, mostra i simboli “+” e “-” per regolare il volume e a ogni tocco si illumina centralmente, ma quando si interagisce con Siri l’effetto diventa iridescente. Come avviene con le AirPods le combinazioni di tocchi consentono di gestire le tracce audio. Il tappo inferiore è dello stesso colore del tessuto, mentre il cavo fisso di alimentazione ha un rivestimento a trama più fine con una tonalità più lieve. Peccato solo per l’alimentatore usb-c da 20W (presente nella confezione) di colore bianco. Un tono su tono sarebbe stato più gradito.

Musicalmente ineccepibile, per essere un mini

Gli ingegneri Apple sembrano aver compiuto qualche miracolo, perché è fisicamente incomprensibile come questo speaker riesca ad essere così musicale e ricco di bassi. Da ricordare che monta il chip Apple S5 del Watch 5, un solo driver full-range e componenti per mantenere pulite le alte frequenze e dare consistenza a quelle basse. Inoltre applica dei complessi algoritmi per comprendere le caratteristiche delle tracce e adattarsi di conseguenza. Probabilmente però questo modello è settato per lo streaming standard, poiché con l’alta risoluzione di un servizio come Qobuz si ottiene solo maggior potenza più che un incremento di dettagli.

Si può chiedere a Siri la riproduzione delle tracce, playlist di mood e per attività di Apple Music oppure di altri servizi streaming come Pandora, Deezer, Netease, QQ Music, KuGou, KKBox, Gaana e JioSaavn. Oppure ancora una selezione di radio online – anche internazionali come Bbc World. L’alternativa è impiegare direttamente AirPlay 2. Attenzione però: il bluetooth in purezza non si può usare per lo streaming come si farebbe con un dispositivo generico.



[Fonte Wired.it]