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Dopo lunga attesa sembra giunto il momento dell’eye-tracking su smartphone. Honor ha infatti annunciato per il 27 agosto la distribuzione a livello globale della tecnologia di tracciamento oculare che aveva presentato nei mesi scorsi sul suo dispositivo di punta, Honor Magic 6 Pro, e che aveva debuttato in Cina già da tempo. Le dimostrazioni iniziali erano state fin troppo futuristiche – allo scorso Mobile World Congress era possibile controllare un’automobile fissando un’interfaccia grafica sullo schermo del telefono – ma servivano a mostrare le potenzialità insite nell’utilizzo dello sguardo per far interagire dispositivi diversi tra loro. Nella realtà dei prossimi giorni, come mostrato in un video che spiega il funzionamento della tecnologia basata sull’IA, l’intento sarà fornire un aiuto concreto a chi soffre di disabilità e disturbi motori.

Un aiuto contro le disabilità

Il caso più diretto riguarda i malati di sla, che tramite l’eye-tracking integrato su Honor Magic 6 Pro possono sfruttare il movimento degli occhi per comunicare con le altre persone. Un miglioramento di vita sensibile per i pazienti e i loro familiari, considerato che con la stessa tecnologia si possono anche creare opere artistiche mediante prompt testuali. A livello pratico, Honor mira a diffondere il tracciamento oculare come potenziale alternativa per l’interazione con lo smartphone, anche se il dialogo tra le parti si ferma per ora al lancio di un’app e all’apertura di una notifica. Che rappresenta comunque un vantaggio in contesti specifici, come durante le pulizie di casa o la preparazione della cucina qualora, con le mani occupate, basterebbe fissare il telefono per leggere un messaggio o disattivare il timer del forno.

I dubbi sulla privacy

Guardando oltre l’iniziale effetto wow, l’interazione uomo-macchina determina inevitabili interrogativi sulla privacy degli utenti, dovuti al monitoraggio dello sguardo e alla relativa possibilità di raccogliere dati sensibili. Pur tenendo a mente la bontà di una tecnologia in grado di migliorare l’accessibilità (aspetto su cui stanno lavorando tante aziende), la limitata efficacia del tracciamento oculare, tecnologia ancora acerba, apre un altro fronte caldo sul controllo e sulla gestione dei dati, oltre che sul necessario consenso degli utenti.

Le critiche sull’eye-tracking vanno, comunque, oltre la privacy, perché c’è chi teme che il rilevamento degli spostamenti oculari possa aggiungersi all’elenco delle tecnologie che aumentano il divario digitale. Chi non può permettersi lo strumento, oppure desidera evitare il controllo degli occhi, potrebbe incappare in maggiori rischi di isolamento sociale. Uno scenario potenzialmente opposto allo scopo di una tecnologia concepita per aiutare chi soffre. Il lancio globale della tecnologia è previsto sicuramente per il dispositivo di punta dell’azienda, Honor Magic 6 Pro, mentre non ci sono ancora notizie su eventuali altri smartphone supportati.



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