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martedì, Nov 26

Huawei offre dieci milioni di buoni motivi per sviluppare con loro


A Milano si sta tenendo il primo “developer day”, con un assegno da 10 milioni di dollari. In Italia in tre anni triplicato il volume degli smartphone venduti

Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager Huawei CBG Italia
Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager Huawei CBG Italia

Dieci milioni di dollari di investimenti e un programma destinato solo agli sviluppatori italiani. Arriva a Milano la prima giornata dedicata ai programmatori dell’azienda cinese Huawei, che ha deciso di presentare un piano di incentivi per far partire anche nel nostro paese il suo programma per sostenere e facilitare lo sviluppo delle soluzioni software sulla sua piattaforma di servizi Huawei Mobile Service.

 

Huawei sta puntando molto sull’Italia anche perché il mercato (e le istituzioni) italiane sono molto ricettive. Alla presenza dell’assessore all’innovazione del comune di Milano Cocco e del vicepresidente della Regione Lombardia Sala, infatti, i manager di Huawei hanno spiegato i numeri grazie ai quali gli sviluppatori dovrebbero fidarsi e investire nell’azienda cinese sviluppando app integrate con la piattaforma Huawei Mobile Service: «Huawei è un colosso – ha detto Pier Giorgio Furcas, deputy general manager per l’Italia – che vuole diventare il terzo grande ecosistema alternativo ai big del tech americani. Sono 200 le smart city in 40 paesi del mondo con 500 milioni di persone nelle quali viene usata tecnologia di Huawei. È il secondo produttore al mondo con 250 milioni di telefonini prodotti, pari al 18.4% del mercato con una quota del 42,4% in Cina. In Italia in soli tre anni il mercato telefonini è arrivato al 24% triplicando la quantità e quadruplicando il valore, con un ottimo lavoro sui flagship sopra i 600 euro. Un risultato unico al mondo, in Italia ci sono 13 milioni di smartphone installati a ottobre. E secondo le rilevazioni siamo il marchio numero 25 del paese, il 19mo per i millennial, mentre nel 2017 eravamo solo il numero 80 su 100».

L’assegno da 10 milioni di dollari serve per far partire il mercato degli sviluppatori, che completa un ecosistema di partner e aziende alleate e si spalma su un insieme di prodotti che vanno dai televisori ai telefoni, dagli auricolari smart agli orologi e ai Pc. Oggi ci sono 6 apparecchi intelligenti per persona, ma nel 2023 si arriverà a 16, secondo Huawei. Quindi va costruita la rete sia lato prodotto che dei servizi: store per le app via Huawei, browser, piattaforma video, ma anche musica, salute, wallet pagamenti, cloud, temi per personalizzazione, assistente smart.

Neo Miao, capo HMS Europa
Neo Miao, capo HMS Europa

Neo Miao, a capo di WMS per l’Europa: «Abbiamo nel mondo 570 milioni di utenti mensili, 100 milioni fuori della Cina, siamo presenti in 170 paesi, con 1,8 miliardi di download all’anno. A fine anno e inizio 2020 faremo partire vari servizi, ma abbiamo anche tutta una serie di strumenti per gli sviluppatori e un sistema di promozione automatica e basata su un team editoriale per valorizzare le app terze. Senza contare che, da quando 4 anni fa è partito HMS Europa, la Gdpr ancora non c’era ma noi eravamo già in regola, così come con le altre certificazioni da Iso 27001 a CSA-Star e bBSIMM e PCI Dss».

Per il primo anno le app presenti sullo store di Huawei prendono l’85% del prezzo che fanno pagare (e la piattaforma di Huawei il 15%) mentre poi si torna al modello universale per tutto il mercato del 70-30. L’investimento di dieci milioni di dollari di Huawei, che verrà erogato tramite finanziamenti, incentivi monetari e attraverso attività di marketing e comunicazione, fa parte del più ampio piano annunciato dal Ceo di Huawei Consumer Business Group, Richard Yu, a Monaco di Baviera lo scorso settembre: sul piatto un miliardo di dollari.

Da un punto di vista pratico il piano HDP studiato dalla filiale italiana di Huawei prevede i tre livelli Silver, Gold e Platinum. Tra gli annunci tecnologici durante la giornata milanese, ci sono Ability Gallery, piattaforma per la distribuzione automatica e intelligente di contenuti su differenti dispositivi, e una nuova soluzione per la privacy basata su Open Advertising ID che consente ads personalizzati proteggendo però la privacy degli utenti. Inoltre al via la partnership con AppsFlyer, azienda del mobile marketing analytics.

vice rettore del Politecnico di Milano Giuliano Noci
Il vice rettore del Politecnico di Milano Giuliano Noci

Uno spazio interessante è stato quello che uno degli ospiti, il vice rettore del Politecnico di Milano Giuliano Noci, si è ritagliato: abituato a studiare e consigliare i giovani ingegneri, oltre che lavorare con un centro federato anche con i laboratori di Huawei in Cina e in Germania, Noci ha sottolineato alcuni passaggi chiave: «Il mobile è il mouse della nostra vita, fondamentale per gli individui di oggi. Vale 1,5 miliardi di transato in pubblicità e 9 miliardi di transato in ecommerce per l’Italia».

 

Lo sviluppo secondo Noci non deve però cadere in una trappola fin troppo comune: «Ragazzi e ragazze che volete sviluppare codice non fate però l’errore che fanno molti di considerarlo un punto isolato. Invece il mobile si integra con gli altri touchpoint e la sua utilità sta nella capacità di integrarsi con i contesti di vita degli individui». Infine, un cenno alle strategie: «Oggi la casa è uno spazio fondamentale perché permette di fare molte operazioni, dal telefono, dal televisore, dallo smart speaker. È a casa che si formano molteplici bisogni, per questo si decide sempre meno nel negozio e sempre più tra le quattro mura domestiche. Vi consiglio per questo di sviluppare soluzioni intelligenti e calibrate per l’integrazione».

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