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sabato, Feb 01

Hub polifunzionali e inclusione lavorativa dei detenuti: i prossimi dieci anni di ItaliaCamp


L’associazione e società festeggia i suoi primi dieci anni. Alle celebrazioni ha partecipato anche il presidente del Consiglio Conte: “L’Italia è una sola”

Celebrazione per il decennale di ItaliaCamp

Una scuola dei mestieri del futuro e una dell’Umano, le cui chiavi sono state simbolicamente affidate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un Hub polifunzionale nel comune di Lecce: sono alcuni degli obiettivi che ItaliaCamp, festeggiando i suoi primi dieci anni, smette in cantiere per i prossimi dieci.

ItaliaCamp è insieme un’associazione e una società nata nel 2010 da un gruppo di giovani che si riuniva in una sala universitaria della Luiss a sera, quando l’attività didattica era finita e le luci spente. “I venti delle venti”, così li ha ricordati Pierluigi Celli, primo presidente dell’associazione: “Erano un gruppo variegato con un’idea: fare qualcosa di duraturo per il Paese che cominciò un lavoro da certosini di incontri e relazioni”.

2010-2020: un bilancio

Da quel momento sono state coinvolte 70 università in 36 città e tutte le regioni e sono stati raccolti più di 4mila progetti. Ad oggi ItaliaCamp è una partecipata al 49% da cinque imprese Paese: Invitalia, Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Rcs Mediagroup e Unipol. Il restante 51% è dell’Associazione Italia Camp, che invece ne è l’anima no-profit.

Nell’arco della mattinata che ha visto sfilare tutti i protagonisti di questi dieci anni e le istituzioni all’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma è più volte risuonata la centralità dell’essere umano in rapporto con le tecnologie sempre più pervasive, con citazioni che andavano dalle fiabe persiane a Steve Jobs, passando per poeti scandinavi e per l’immancabile Rinascimento.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è partito dalla stretta attualità, la Brexit, per ridefinire il tragitto che le forze condivise di pubblico e privato dovrebbero percorrere affinché non si ripeta quello che lui definisce “un ritorno indietro nell’ambito di un processo meraviglioso che univa centinaia di migliaia di persone solo con la forza della cultura”. Ciò che è andato storto, ha sottolineato, è stata “l’incapacità di  immaginare un futuro migliore del presente”. Per questo “abbiamo bisogno di entrare in sintonia con questo tempo”. E per farlo, è necessario ritrovar  “un’etica della collaborazione e  dare dignità alle energie sommerse del Paese”.

L’attore pubblico dovrà aiutare questo processo di chi si mette in gioco – ha continuato – Mettere in campo da un lato un grande investimento su robotica, nanotecnologie, intelligenza artificiale, in un’economia sostenibili digitale, con uno Stato che non uccida la volontà di fare dei cittadini e non umilia chi vuole dare il proprio contributo”.  

Gli I-Team

Dal palco, ItaliaCamp ha presentato il nuovo modello degli Italia Team (I-Team), con lo scopo di riunire un numero qualificato di squadre (sostenute da aziende e istituzioni partner) per la realizzazione di progetti d’innovazione a dichiarato impatto sociale, economico e occupazionale.

Tre i campi d’azione di questi progetti: l’investimento sulla persona (Hummaties), il valore del tessuto sociale (Communities) e del territorio (Places). Nell’ambito di questi tre campi, verrà realizzata la scuola dei mestieri del futuro, l’ItaliaCamp  Academy e si cercherà di rispondere al gap di alfabetizzazione digitale che vede ancora 10 milioni di italiani senza connessione a internet.
Tra gli obiettivi che guardano alla comunità c’è la realizzazione della prima rete di incubatori d’impresa per l’inclusione lavorativa dei detenuti. Proprio sul territorio ItaliaCamp si impegnerà in progetti di riqualificazione degli spazi, replicando l’esperienza degli hub già presenti su Roma, Milano, Torino e Brindisi.

In una vecchia officina di Ferrovie dello Stato nel Comune di Lecce nascerà una piattaforma polifunzionale dedicata alla formazione e allo sviluppo d’impresa e proprio a questo si è agganciato il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, intervento a chiusura: “Abbiano creato un cantiere con le forze di governo, a Taranto: vi invito pubblicamente a cimentarvi in quel cantiere per progetti a impatto sociale”.

Progetti che aiutino “i giovani a non essere esposti alla socio-marginalità”  e che risultino tanto concreti quanto lo sono stati, in questi anni, il  concorso “la tua idea per il Paese”, la “fast academy nel brindisino” e una “srl per tutti”,  “punto di svolta per l’ordinamento delle attività commerciali che ha visto nascere 233mila nuovi soggetti commerciali dal 2011 al 2018”.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Giuseppe Conte: “Ci serve un nuovo umanesimo

Dal palco di ItaliaCamp Giuseppe Conte ha parlato di un “nuovo umanesimo, che significa ottemperare e il disegno della nostra carta costituzionale, che ha come al centro l’uomo e il suo valore. Dobbiamo nutrire il nostro primato culturale con energia e sagacia”.

Investire nella persona nel momento in cui il mondo va verso una sempre maggiore automazione è un investimento lungimirante, ha detto, per preservare l’uomo nel suo valore e nella sua dignità.

“L’Italia è una sola – ha sottolineato – e quando parlo di rilancio mi riferisco a tutto il paese, che ha aree di marginalità anche al Centro e al Nord”. Per un impegno che guardi non solo alla fine della legislatura, Conte ha parlato della necessità di uno snellimento amministrativo (“quando toccheremo il pubblico, sappiamo già che storceranno il naso“), di una Giustizia efficiente e veloce (“è un servizio al cittadino“) e di un investimento di 4 miliardi di euro sdoganati dal governo, dedicati alla transizione energetica e all’economia circolare per l’innovazione verde.

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