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sabato, Feb 22

I 10 eroi che hanno reso grande il cinema d’azione “di una certa età”



Da Wired.it :

Facce di cuoio, un passato che ha segnato i loro fisici e una determinazione a non mollare: fenomenologia dell’action geriatrico, dove al posto del solito eroe giovane e aitante troviamo temibili vecchietti

Convenzionalmente l’eroe del cinema d’azione è giovane, è dinamico, è atletico. È un uomo risoluto che riesce a fare di tutto e compie azioni rocambolesche, risse, salti e corse con sprezzo del pericolo. L’idea stessa che a un certo punto sia cominciato ad emergere l’eroe d’azione anziano è una piccola rivoluzione, da una parte in linea con la tendenza del cinema e della tv ad annullare l’età (lo fanno da sempre le attrici, costantemente aiutate da trucchi, chirurghi e Cg, per sembrare la propria versione giovane), dall’altra dovuta all’effettivo invecchiare di attori che hanno creato una new wave di cinema d’azione negli anni Settanta e Ottanta.

Bad Boys For Life, uscito questa settimana nelle sale italiane, è il primo buddy movie pensionato, in cui cioè i due poliziotti protagonisti hanno problemi come andare in pensione, non essere soppiantati dai giovani e un nipote appena nato a cui badare. Martin Lawrence incarna l’anima più pantofolaia, mentre Will Smith è quella che non si arrende al passare del tempo. Il film stesso poi viene certificato come action geriatrico dal fatto che uno dei suoi temi principali sia lo scontro tra nuova scuola (il lavoro fatto con i computer e la tecnologia) e la vecchia scuola (quello fatto in maniera analogica, menando le mani e minacciando le persone).

Mettere in fila la gloriosa storia delle star d’azione non-giovani non è stato semplice, perché gli eroi attuali non hanno niente in comune con quelli degli anni Sessanta, i quali avevano alle spalle spesso un vero passato in guerra, avevano fatto la gavetta nel western e avevano volti segnati da una vita di vera azione. Non di meno eccoli a voi i 10 action hero di una certa età, in rigoroso ordine d’età.

10. Mel Gibson – Dragged Across Concrete (62 anni)

Dopo una vita intera passata nell’action movie australiano e americano, dopo aver fondato il post-apocalittico più influente di tutti con Mad Max e aver creato la buddy cop comedy moderna con Arma Letale, Gibson non si è fermato. Continua a fare azione, anche se a ritmi e potenze diverse, ma con un carisma reazionario pazzesco.

9. Lee Marvin – Delta Force (62 anni)

Lee Marvin a 62 anni equivale a un uomo normale a 80. Invecchiato rapidamente, già a 40 e 50 anni interpretava ruoli di uomini attempati coinvolti nell’azione. È stato uno dei primi ad aprire la strada per personaggi di tutto un altro spessore, per i quali gli anni sulle spalle erano parte di ciò che li aveva induriti. Vero eroe di guerra, era stato cooptato da Hollywood proprio per quella faccia e quella credibilità. In Delta Force è il mentore di Chuck Norris e solo 6 anni prima in Il grande uno rosso aveva fatto letteralmente la storia del cinema di guerra. Di nuovo.

8. Bruce Willis – Il giustiziere della notte (63 anni)

In un certo senso, Bruce Willis giovane non lo è mai stato. Da quando con Trappola di cristallo ha lasciato la carriera leggera per intraprendere con straordinario successo quella d’azione, ha sempre dimostrato una certa età, perché ha sempre portato su di sé i segni di una vita faticosa. Il suo eroe è quello che si sveglia la mattina con il mal di testa, perennemente mollato da una moglie che lo massacra con gli alimenti ma poi pronto a sparare per fare la cosa giusta. E più invecchia, più la sua faccia assume la consistenza perfetta.

7. Jackie Chan – The Foreigner (63 anni)

Nessuno a questa età fa quello che fa lui. Del resto nessuno ha mai fatto quel che faceva lui nemmeno quando era giovane. Nessuno è Jackie Chan e nessuno lo sarà mai. Simbolo imperituro della svolta d’azione del cinema di Hong Kong negli anni Ottanta e grandissimo attore da cinema muto prestato al cinema moderno, Jackie Chan non fa più gli stunt di una volta ma quel che per lui è normale viaggia comunque a livelli di movimento, azione e rapidità fuori dalla grazia di Dio per un 63enne. Abbiamo messo The Foreigner come esempio ma gira due film l’anno con tassi variabili di azione in essi.

6. Liam Neeson – Un uomo tranquillo (67 anni)

La cosa strana di Liam Neeson è che lui all’azione c’è arrivato solo da anziano. Non è un attore che ha cominciato con l’azione e non l’ha abbandonata nonostante l’età ma uno che solo ad un certa età ha deciso di partire e diventare un action hero grazie a Io ti salverò. È di fatto il fondatore dell’old action man contemporaneo, capace da solo di generare tantissime imitazioni (Sean Penn e Kevin Costner hanno provato a seguirlo senza lo stesso successo) e rinverdire un intero genere.

5. Arnold Schwarzenegger – Terminator: destino oscuro (72 anni)

Un pezzo da 90 della storia del cinema d’azione, l’uomo che con la sua sola presenza ha imposto un cambiamento all’intero genere creando l’action anni Ottanta, esagerato, edonista, potente e senza limiti. Dopo la parentesi da governatore è tornato a fare film. Non ha assolutamente i movimenti di una volta e non pretende di averli, si fa aiutare tantissimo dalla computer grafica, ma la presenza, quella sì, ce l’ha.

4. Clint Eastwood – Debito di sangue (72 anni)

Solo rispetto per sua maestà. Quando 18 anni fa girava Debito di sangue aveva già 72 anni e se quel film segnava la fine della sua carriera d’azione attiva, non ha mai smesso di usare il suo corpo per personaggi che avevano tutta la caratura dell’uomo da azione senza però l’azione effettiva intorno a loro. Million Dollar Baby, Gran Torino e anche The Mule sono dei film d’azione in cui questa non arriva mai (e va bene così). Ha attraversato il western, il poliziesco e il thriller. È stato violento, revisionista, amaro e commovente. E ad ogni età sembra sempre pronto. Giù il cappello.

3. Charles Bronson – Il giustiziere della notte 5 (73 anni)

Tra i fondatori originali del cinema d’azione, cioè quel nucleo di attori che hanno lavorato sul passaggio da western a poliziesco fino agli antieroi armati degli anni Settanta, Bronson da un certo punto in poi della sua carriera è rimasto molto legato al giustiziere, a quel tipo di vigilantismo anziano, sempre pronto a far fuori giovani e dalla famiglia disastrata. È stato grazie a lui e grazie a quell’impianto che è potuto nascere Liam Neeson e tutto quel filone toccatemi la famiglia e faccio una strage.

2. Sean Connery – La leggenda degli uomini straordinari (73 anni)

In un’epoca in cui un action hero era una scarsità, lui era quello più noto e importante. Il primo 007, il superuomo per antonomasia. Dopo la carriera da James Bond non ha mai smesso di frequentare l’azione, anche superati i 60, anche superati i 70. Non apparteneva alla generazione abituata a partecipare ai propri stunt, ma lo stesso era sempre credibilissimo.

1. Sylvester Stallone – Rambo: Last Blood (73 anni)

Forse il volto più rappresentativo dell’action movie degli anni d’oro, quello degli Ottanta e Novanta, attore, sceneggiatore e regista, un cineasta completo che ha raccontato cosa richieda il voler essere all’altezza di definirsi uomo in tutte le sue sfaccettature. Stallone ha rischiato più volte la fine della carriera ed è sempre tornato. Ha creato con I mercenari una nuova vita per tantissimi colleghi e lui stesso sembra impermeabile a qualsiasi tramonto. Nulla lo ferma e si avvia a mettere nuovi record.

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[Fonte Wired.it]