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sabato, Lug 06

I 10 film fondamentali di Sylvester Stallone


Il personaggio è sempre quello, lo sconfitto della vita in cerca di una redenzione. Cambiano gli anni, i contesti e gli sfondi, rimane il cuore

La carriera di Sylvester Stallone è un film. Ha un inizio umile, un’esplosione improvvisa, un’ascesa irrefrenabile pari solo alla caduta che a un passo dalla fine viene scampata con una seconda clamorosa occasione. Ora è arrivato in quella fase in cui una star diventa un’icona, un simbolo, un mentore e un volto che è fuori dalla moda, è semplicemente l’ultimo grande volto del cinema d’azione come lo abbiamo conosciuto.

Così grande è Stallone che sopravvive anche ad Escape Plan 3 – L’ultima sfida, film che da noi esce in sala questa settimana ma in patria finisce dritto in home video.

È una cinesata diretta da americani, terzo film di una saga terribile iniziata con un primo buonissimo capitolo. Ma era un’altra storia. Ora non ci sono più nemmeno le galere da cui evadere e le spalle famose, solo attori cinesi per il mercato cinese sul quale la serie continua ad andare bene. Ma intanto Stallone è là. C’è anche Dave Bautista, ma è ancora più una comparsa di lui, un nome utile ai titoli di testa e una faccia buona per la locandina.

Di fatto uno dei volti più noti del cinema, Sylvester Stallone ha una filmografia di una coerenza impressionante e ognuno dei suoi dieci migliori film (massimo due per saga) è espressione di una visione di mondo in cui i vinti si rialzano sempre e la volontà di un uomo è la sua unica arma.

10. I mercenari (2010)

È stata l’idea che ha ribaltato tutto. Dopo che Rocky Balboa l’aveva rimesso in piedi, ecco l’unione delle grandi star d’azione anni ‘80, in un revival nostalgico che è contemporaneamente celebrazione e rilancio di un immaginario d’azione mai finito. Nella trama si scontrano generazioni, sul set si incontrano. Una squadra di strani sconfitti capitanati dallo sconfitto di successo per eccellenza dà una festa a cui tutti sono invitati.

9. Rambo 2 – La vendetta (1985)

Il primo Rambo d’esportazione ne canonizza i tratti. Puro pettonudismo anni ‘80 condito di fascia rossa. In Vietnam sono rimasti ancora dei prigionieri americani e l’esercito manda lui, pedina sacrificabile e uomo-esercito, a fare il lavoro sporco. Per poi ovviamente abbandonarlo alla prima difficoltà. Rimasto solo dietro le linee nemiche, Rambo, di nuovo, tornerà da una guerra che sta combattendo da solo senza che il suo paese lo supporti.

8. Tango & Cash (1989)

Prima di tentare la fallimentare strada delle commedie, c’è stato questo buddy movie con Kurt Russell, una chicca diretta da Andrei Konchalovsky. In questo film, Stallone centra il massimo della sua verve comica: c’è tutto quello che la sua carriera sarebbe potuta essere se avesse accettato in maggior misura di condividere lo schermo con nomi e star del suo stesso calibro.

7. Escape Plan (2013)

Finalmente Stallone è spalla a spalla con Arnold Schwarzenegger, anche se almeno trenta anni in ritardo rispetto ai sogni di tutti. Rivali per decenni, ora amici, i due si incontrano in un film che a sorpresa è un buonissimo B movie di carcere, pieno di strizzate d’occhio, metariferimenti alle loro carriere e alla loro rivalità, ma anche godibilissimo a sé.

6. Sorvegliato Speciale (1989)

Stallone, però, era già finito in un carcere, gestito Donald Sutherland. Interpreta un Working class hero con una condanna da scontare per un crimine che ha commesso (con una buona ragione). A poco tempo dalla fine della pena, incontra un nemico giurato e vive un inferno per poter tornare dalla moglie. Il pretesto per far scontrare Stallone con il mondo delle carceri diventa in breve un contesto fantastico. Non importano le pene e non importa cosa si sia fatto, c’è un mondo di persone che resistono, alla testa delle quali si staglia Frank Leone.

5. Rocky Balboa (2006)

È il film della rinascita. Doveva ritirarsi, andare in pensione, smettere di recitare perché ormai arrivato ai livelli più bassi. Nessuno lo chiamava più, nessuno lo voleva, nessuno approvava i suoi progetti. Ma, prima di andare via, doveva rimediare a Rocky V e fare un ultimo film sul suo personaggio più importante, quello che gli ha dato tutto. Così nasce il sesto film della saga, uno dei più belli, che contiene tutti i precedenti ed è condito di uno spirito amaro fantastico. Stallone non celebra se stesso, ma la mitologia di Rocky e la sua capacità di colpire il pubblico.

4. Rambo (1982)

Doveva essere un semplice film di reduci, ma con Stallone dentro diventa un film dalla parte dei reduci. Nel libro da cui è tratto, Rambo viene abbattuto, ma Stallone non ci sta: così nascono l’incredibile confessione finale, le lacrime e la mestizia in cui tantissimi si sono identificati. Il suo paese l’ha fatto diventare un’arma, l’ha traumatizzato e poi abbandonato fino a farlo crollare definitivamente. I soldati portano morte, ma quello che gli rimane dentro è solo una scia di cadaveri amici e nemici.

3. Fuga per la vittoria (1981)

L’attore fu scelto tra gli ultimi durante il casting: non doveva essere necessariamente della partita, ma servivano nomi americani grandi e lui era lì. Di fatto, il film di John Huston è un Rocky di gruppo, ne ha il training montage e ne ha la grande partita finale. Oltre al fatto che vincere non è solo una questione sportiva, ma qualcosa di più importante. Nel ruolo dell’estraneo al calcio, Stallone è la carta mancante della squadra, l’estraneo che vorrebbe scappare ma riluttante torna in campo.

2. Copland (1995)

A metà anni ‘90, quando la sua stella era in calo, Stallone decide di volersi misurare con i più grandi. Copland è un film straordinario, una piccola gemma a basso costo con nomi immensi (Harvey Keitel, Ray Liotta e Robert De Niro oltre a Stallone). Il protagonista è lui, in un ruolo lontano da tutto quel che ha mai fatto: bolso e triste, sconfitto ovviamente, ma senza un fisico che lo aiuti a tornare. L’etica del solo cuore rimane ma senza azione, con una mestizia che non lo fa mai sfigurare accanto ai colossi.

1. Rocky (1976)

Inizia tutto qui, quando Stallone scrive la sceneggiatura della sua vita. Un pugile sfigato con una grande occasione racconta la storia di un attore sfigato con una grande occasione. Si batte, la ottiene, riesce a guadagnarsi un ruolo da protagonista e crea il film sportivo per antonomasia: la parabola che mette sudore e fatica del corpo al servizio di un cambiamento più grande. Questo film fonda l’idea che un uomo dotato di una volontà di ferro può superare quelli che sono i suoi limiti ed elevarsi al di sopra di essi. Anche solo una volta nella vita. Per la prima volta dotato di un obiettivo, per la prima volta con una donna accanto, Rocky a sorpresa resiste fino all’ultimo round con il campione dei pesi massimi e cambia la sua vita per sempre.

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