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sabato, Apr 18

I 10 migliori film sull’isolamento



Da Wired.it :

Soli per scelta, soli per costrizione, soli per errore o per punizione. Quando gli esseri umani stanno troppo lontano dagli altri, succede sempre qualcosa

Matt Damon nel film “Sopravvissuto – The Martian”

Non è frequente che il cinema racconti davvero l’isolamento. Certo, serve una storia che giustifichi la distanza dagli altri. È voluta? È forzata? È una punizione? È una tortura? È frutto di un incidente? Che cosa è successo? Ogni volta la ragione dell’isolamento è l’essenza stessa della storia.

L’aspetto più interessante, specie in questi giorni in cui sperimentiamo il distanziamento sociale, è come i film abbiano raccontato le reazioni e le conseguenze dell’isolamento. La preferita, per ovvie ragioni di drammaturgia, è la pazzia o la foga distruttiva. Tuttavia i titoli migliori sono andati in profondità cercando di trovare anfratti e spunti più particolari e veritieri sul rapporto che abbiamo con gli altri, quando gli altri non li incontriamo.

Abbiamo radunato i lavori che hanno messo in scena adulti, bambini, ragazzi e ragazze alle prese con la necessità di andare avanti, sopravvivere e, in certi casi, ribellarsi a quest’assenza di contatti umani. Un campionario di storie di persone che si fanno forza.

10. Mamma, ho perso l’aereo

Isolamento involontario, ma pur sempre isolamento. Il piccolo Kevin (l’indimenticato Macaulay Culkin) viene abbandonato a casa per errore, vive da solo per tutte le vacanze di Natale (uscendo giusto per la spesa e facendosi consegnare la cena a domicilio) fino a che non arrivano dei ladri di cui si occupa a modo suo.

9. Il tempo dei lupi

Il film che meno ci si può aspettare da Michael Haneke è un post apocalittico d’autore europeo, in cui Isabelle Huppert si ritrova nella campagna francese – dopo un evento traumatico che non conosceremo mai – in attesa di un fantomatico treno, che dovrebbe prendere insieme a qualche altra persona che ha incontrato. Si respira un’aria di sopraffazione terribile, di cattiveria, di meschinità e di pericolo incombente. Isolati con altri sconosciuti, invece che essere al sicuro, ci si sente nella situazione peggiore.

8. Mustang

Le ragazze di Mustang sono tutte giovani, alcune addirittura bambine, e sono tenute in casa dalla famiglia, dalle convenzioni e dall’esagerata adesione alla religione. Sono recluse come tante altre, ma ora più di prima, perché hanno fatto il bagno con dei ragazzi dopo la scuola e per questo sono state punite. Però, desiderano il contrario, come i cavalli mustang hanno lunghi capelli neri e fanno di tutto per essere libere.

7. Sopravvissuto – The Martian

Di certo non c’è posto peggiore per rimanere isolati di Marte: non cresce niente e non c’è acqua da bere. Il protagonista si trova lì per una missione scientifica, ma un tragico errore fa sì che i compagni ripartano senza di lui. Deve resistere tantissimo da solo, senza impazzire e senza morire di fame nella speranza che tornino a prenderlo.

6. Wild

Cheryl, in isolamento, c’è andata di propria spontanea volontà: un viaggio in solitaria nella natura, incontri scarsi, grandi scenari e tutte le difficoltà del caso. Per ricordare sempre che rimanere isolati in casa non è poi così male.

5. 10 Cloverfield Lane

L’idea è molto più raffinata di quel che non si possa credere. In questo film di fantascienza – che forse non lo è – qualcosa è atterrato in superficie e la protagonista è finita dentro un bunker con un omone e un altro ospite. Poi, vengono salvati, ma non hanno la certezza che fuori davvero ci sia una minaccia: del resto, l’omone non è così incline a lasciare che si verifichi quel che dice.

4. Shining

Che cosa succede quando una placida famiglia si ritira in uno splendido hotel di montagna, con l’intera struttura per sé e un romanzo da scrivere? Da Stephen King, con tutte le modifiche che ha apportato Stanley Kubrick, ecco la più grande storia di isolamento tra umani e spettri.

3. Into the Wild

Quando il protagonista di questo film, diretto da Sean Penn e tratto da una storia vera, brucia tutti i suoi soldi, è chiaro che fa sul serio. Attraversa l’America in semi-isolamento (perché, di volta in volta, entra in contatto con chi incontra) e, nel momento in cui è davvero pronto, parte verso il nord completamente in solitaria. Qui vivere in estrema solitudine nella natura è una scelta di vita e non una forma di purificazione.

2. Cast Away

Una decisione netta e il classico naufragio su un’isola deserta si trasforma: da ambientazione stile vignetta umoristica a film vero e proprio (di Robert Zemeckis con Tom Hanks) dotato di plausibilità e centrato sui risvolti psicologici di un prolungato distanziamento dagli altri esseri umani.

1. Repulsione

Il film definitivo sull’isolamento! L’ha girato Roman Polański, che delle storie in spazi stretti e confinati è appassionato. In Repulsione una donna bellissima, Catherine Deneuve, diventa sempre più insofferente verso gli altri, nello specifico verso gli uomini, fino a rintanarsi in casa. La sua solitudine è tormentata da incubi, raccapriccio, visioni e terribili deformazioni dell’ambiente in cui vive. Il genere maschile la repelle a un livello tale da sentirsi continuamente minacciata, anche se non c’è nessuno con lei.

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[Fonte Wired.it]