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sabato, Apr 04

I 10 migliori road movie (il massimo dell’esotico ora che siamo bloccati in casa)



Da Wired.it :

Il film on the road è uno dei molti specifici del cinema, cioè un tipo di storia che, rispetto a possibili versioni teatrali e letterarie, ha sul grande schermo la sua versione più completa, perché i paesaggi, il loro mutare e la forza dello spostarsi, muoversi, percorrere chilometri occupa un’importanza fondamentale. Il road movie è uno stratagemma molto semplice, che prevede due personaggi in moto generalmente con un fine ultimo, cioè una meta (ma anche no) e una serie di tappe intermedie che si frappongono tra loro e il raggiungimento della suddetta meta. Compiere il viaggio, passare attraverso le avventure che di tappa in tappa coinvolgono i protagonisti, è la grande metafora del loro cambiamento interiore. Facile a comprendersi, complicato a farsi.

In un momento in cui siamo bloccati in casa, il road movie è il massimo dell’esotico e del lontano, il brivido dello spostamento, la curiosità per luoghi e terre lontane, la scoperta dell’ignoto anche vicino e, soprattutto, l’incerto di ogni tappa, le difficoltà e l’arrivo. Il cinema on the road è sentimentale sempre, anche quando non c’è romanticismo, è politico e sociale, è un atto di vera resistenza all’omologazione.

I 10 migliori road movie ripetono sempre la medesima struttura ma in contesti diversi, con finalità diverse e con personaggi diversi, così da avere ogni volta un senso differente, spesso anche rivoluzionario.

10. Un biglietto in due

Del road movie questo film è la versione ironica, ovviamente. Steve Martin e John Candy sono una coppia incredibile e John Hughes, una volta tanto lontano dal genere teen, dimostra di saperli far correre al meglio. È quasi una parodia, perché le difficoltà e le avventure ad ogni tappa diventano tutte demenziali, come se i due sapessero di essere condannati a un’odissea di sofferenza comica.

9. Fratello, dove sei?

I Coen vanno oltre l’umorismo. Ovviamente, qui si ride e, ovviamente, l’odissea del carcerato George Clooney si sviluppa in una serie di episodi uno più paradossale dell’altro, ma una volta tanto è sul serio l’Odissea, cioè una versione anni ’30 del poema omerico. L’obiettivo della carriera dei due fratelli è raccontare un mondo in cui non esiste senso e il caos domina del vite di tutti. E poi, il vagare si sposa perfettamente con l’idea di anarchia totale che regna e dell’assurdo che in realtà è la normalità.

8. American Honey

L’America con lo sguardo di un’inglese. Andrea Arnold al suo primo film in terra statunitense racconta di un gruppo di ragazzi sbandati, tutti intorno ai 20 anni, che girano il paese in pullman vendendo abbonamenti a riviste. In realtà, si tratta di un pretesto per una festa continua e, come bimbi sperduti senza guida, sono amministrati da una di loro e guadagnano quel pochissimo che basta per sostentarsi in questo continuo girare senza una meta precisa. Ci sono i migliori tra i paesaggi non convenzionali degli Stati Uniti.

7. Y tu mamá también – Anche tua madre

Non è solo il film che ha rivelato Alfonso Cuarón, ma anche quello che ha mostrato al mondo Diego Luna e Gael García Bernal, ragazzi digiuni di tutto (specie di sesso) che partono in uno strano viaggio con Maribel Verdú, donna adulta che li inizia alla vita e che ha le sue ragioni per mettersi in viaggio con loro. Uno dei titolo più rivelatori dei primi anni 2000 e una delle migliori celebrazioni del viaggio come mutamento.

6. Il posto delle fragole

Raramente il film on the road coinvolge gli anziani, perché solitamente c’è poco da cambiare. Invece, il regista che rende possibile l’impossibile, Ingmar Bergman, ne ha fatto uno dei suoi capolavori. Il posto delle fragole racconta di un vecchio intellettuale in viaggio per andare a ritirare un premio. Durante il percorso attraversa i luoghi della sua giovinezza e, di tappa in tappa, i ricordi lo investono con una tale potenza che li abita. È lì, immerso nella memoria assieme ai fratelli, ai genitori e agli amori dell’epoca, fa un bilancio incredibile della vita. Chiunque ha ripreso l’idea, ma nessuno l’ha riproposta all’altezza.

https://www.youtube.com/watch?v=L3DRl7L-e-I

5. Una storia vera

Un uomo attraversa l’America nella maniera più lenta possibile, con un tagliaerba. Fine. Il resto del film risponde alle convenzioni del road movie. Tappe, incontri, discussioni. Ma il punto è che nonostante il viaggio lento, lento il film non lo è mai. David Lynch, come raramente gli capita, dismette i toni onirici e lavora su una sceneggiatura linearissima, per quanto originale e fuori dai canoni, tirando fuori un prodotto convenzionale in superficie ma memorabile nel profondo, che chiunque l’ha visto non riesce a dimenticare.

4. Alla ricerca di Nemo

Solitamente non viene menzionato tra i road movie, ma questa versione oceanica del viaggio ha tutte le caratteristiche del film in movimento. Mentre Nemo è prigioniero in un acquario, suo padre attraversa il mare fino all’Australia, passa per le avventure più incredibili e fa gli incontri più strani per imparare a essere una persona migliore, insieme a un pesce a cui manca la memoria a breve termine. Tra i titoli più divertenti della Pixar, è anche uno dei più raffinati ed emozionanti, con un finale stupendo capace di citare Viaggio in Italia di Rossellini (l’abbraccio nella folla) e con alcune delle svolte più imprevedibili.

3. Accadde una notte

Il padre di tutti i road movie e di molto altro, questo è il film che mette in viaggio Claudette Colbert e Clark Gable, ereditiera in fuga e giornalista in cerca di scoop, nell’America della Depressione. E c’è tutto. In pratica, è una screwball comedy fatta di umorismo di parola, in cui lui e lei battibeccano e si punzecchiano fino a che non si baciano; scappano, fuggono e cercano mezzi non convenzionali per spostarsi. Con la scusa della trama, la storia mostra un paesaggio nuovo, la crisi negli anni della crisi, e raccontacome stanno le persone per dar loro forza con l’ottimismo che solo il cinema epico anni ’30 aveva.

2. Il sorpasso

Bruno è la parte razionale, civile e studiosa del paese, contrapposto a Roberto, quella godereccia, vitale, incontenibile e superficiale. La seconda coinvolge la prima in una trasferta estiva da Roma a Castiglioncello, da una città deserta alle vacanze di massa, simbolo del boom di quegli anni. È davvero un viaggio attraverso l’Italia che cambia, in un film girato per cercare di mostrare e capire che cosa sta accadendo in quel momento: ci stiamo lasciando dietro un mondo per approdare a uno nuovo in cui il piacere e la sua ricerca sfacciata vengono per la prima volta sdoganati. A oggi, resta un lavoro di una statura gigantesca e un punto di riferimento per chiunque. Alla fine è Roberto, lo studioso, a convertirsi e “evolvere” per le esperienze fatte, poco prima del tragico finale.

1. Thelma e Louise

Uno dei titoli cruciali degli anni ’90. Ridley Scott racconta una storia di donne e società in un momento in cui non è assolutamente di moda né conveniente farlo e lo fa scegliendo di lasciarle scappare alla ricerca di un’indipendenza tale che alla fine, quando la maturazione del viaggio arriva, è evidente che l’idea di tornare alla vita di prima sia insostenibile. Un film tecnicamente perfetto, in cui ogni tassello racconta di esseri umani, società, sogni, aspirazioni, matchando perfettamente i grandi spazi americani e l’insopprimibile sete di libertà.

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[Fonte Wired.it]