Da Wired.it :
Al giorno d’oggi è piuttosto normale avere numerosi videogiochi di primo piano con protagoniste femminili molto amate dal pubblico, ma purtroppo ci sono voluti molti anni per giungere a questo risultato. Il mondo videoludico, ai suoi albori, era considerato qualcosa per soli uomini, sia come hobby che a livello lavorativo, e per molto tempo è stata dura per le donne appassionarsi a questo medium, anche perché era la stessa società a ostacolarle, bollando i videogiochi come destinati ai ragazzi. Per anni anche all’interno dei videogiochi la figura femminile ha rivestito un ruolo molto marginale, limitandosi a essere la classica damigella in pericolo oppure venendo realizzata con tutte le caratteristiche giuste per piacere agli uomini. Fortunatamente, dopo molti sforzi questo stereotipo è stato in larga parte abbattuto, anche se purtroppo in alcuni ambienti è ancora presente.
Nella giornata della Festa della donna vogliamo ricordare alcune delle eroine virtuali che hanno maggiormente contribuito a rendere il mondo dei videogiochi migliore, ampliando le vedute di chi lo pensava “un hobby da uomini” e spingendo molte ragazze non soltanto a interessarsi al mondo videoludico, ma anche ad appassionarvisi a tal punto da intraprendere carriere professionali in questo ambito. Oggi sono moltissime le donne che lavorano come sviluppatrici, artiste e sceneggiatrici di videogiochi e che hanno contribuito a creare dei grandissimi titoli rivestendo in tutto il mondo ruoli di primo piano (come abbiamo visto di persona, ad esempio visitando gli studi Ubisoft per Mario+Rabbids). Tramite dieci eroine vogliamo dunque raccontarvi l’evoluzione della figura della protagonista nei videogiochi, ma anche omaggiare tutte le donne che hanno contribuito a migliorare l’ambiente videoludico sia come appassionate che come professioniste.