Seleziona una pagina
sabato, Set 21

I 10 riferimenti più oscuri nei film Quentin Tarantino


Ogni film di Tarantino è un scrigno pieno di citazioni. Alcune chiare e note, altre praticamente impossibili

I riferimenti ad altri film nelle opere di Quentin Tarantino sono un pozzo senza fondo. Più passano gli anni più continuano ad emergere, aumentando in difficoltà e minuzia. I suoi alle volte sono omaggi smaccati fin dal titolo, altre volte sono titoli di film sui poster, personaggi su magliette o canzoni particolari. Altre infine sono proprio riutilizzi di qualcosa che gli è piaciuto, come la tuta di Bruce Lee per Kill Bill. Proprio questa è la categoria delle ispirazioni più difficile di tutte.

C’era una volta a… Hollywood non fa eccezione, anche se tutti i riferimenti sono ai film e soprattutto agli show televisivi (preferibilmente di serie B) del 1969. Il film è un racconto di cinema, in cui si esplorano tutte le parti di un set e si cerca di far vedere com’era la vita del cinematografaro nel momento di svolta dalla Hollywood classica a quella moderna. Uno scontro immenso tra quel che era e quel che sarebbe venuto, incarnato da un attore di telefilm western che cerca di rilanciare la propria carriera. In questo senso, tutta l’opera presta il fianco a un mondo di minuzie e riferimenti dotti.

Ad anni di distanza abbiamo radunato i riferimenti che probabilmente ancora non avete mai sentito in tutta la filmografia di Tarantino. Non troverete quindi Rapina a mano armata per Le iene o Milano calibro 9 per Pulp Fiction, né Quel maledetto treno blindato per Bastardi senza gloria o L’anello del Nibelungo per Django Unchained, perché abbiamo cercato di andare più a fondo di così.

10. Black Sunday – Kill Bill

In questo film del 1977 di John Frankenheimer c’è una scena in cui una donna travestita da infermiera tenta di avvelenare il protagonista. La stessa cosa che Tarantino fa fare a Daryl Hannah nei confronti della sposa (ma con una siringa).

9. City on fire – Le iene

Un poliziotto sotto copertura si infiltra in una banda di rapinatori che ha in mente di assaltare una gioielleria. È la trama di questo film hongkonghese del 1987 di Ringo Lam (con il grande Chow Yun Fat) di cui Le iene sembra il seguito, ovvero non la preparazione del piano ma cosa accade dopo. Addirittura il racconto che viene fatto nel film di Tarantino di come è andata la rapina è esattamente quel che succede in City On Fire.

8. Americani – Four Rooms

Nel segmento di Tarantino di Four Rooms si sente ad un certo punto il personaggio interpretato da Tarantino stesso grida “Always! Be! Closing!” che è il mantra urlato alla stessa maniera nel bellissimo Americani di David Mamet.

7. Sfida a White Buffalo – Django Unchained

Gli occhialettti da sole piccoli e tondi, molto particolari e quasi anacronistici che indossa Django verso la fine vengono dritti dritti da quelli indossati da Charles Bronson nel western Sfida a White Buffalo.

6. Black Lizard – Kill Bill

Nel film del 1968 di Kinji Fukasaku, benché sia una detective story, c’è già quell’idea che poi sarà ripresa in Kill Bill della gang formata da 88 folli.

5. Un dollaro bucato – Django Unchained

Il vestito che alla fine del film di Tarantino indossa Brumilda è pensato per somigliare a quello indossato da Ida Galli nello spaghetti western con Giuliano Gemma Un dollaro bucato.

4. Thriller – Kill Bill

Ancora Elle Driver, il personaggio interpretato da Daryl Hannah in Kill Bill. Nel film di serie B svedese del 1973 Thriller, che sia il regista e sia l’attrice hanno dichiarato di aver guardato in preparazione al film, c’è l’ispirazione per il suo personaggio con un occhio solo.

3. Curdled – Pulp Fiction

È un corto del 1991 che Quentin Tarantino aveva visto e nel quale compariva l’idea di qualcuno che di lavoro risolve problemi, cioè l’ispirazione per mr. Wolfe. Una delle attrici di quel corto è stata anche presa nel cast di Pulp Fiction, interpreta la tassista che porta via Bruce Willis dall’incontro di pugilato.

2. Gunsmoke e Bonanza – Hateful Eight

Nei nomi dei personaggi di Tarantino spesso si annidano incredibili riferimenti. Per esempio sono quasi tutti nomi di registi italiani di serie B quelli assunti dai bastardi in Bastardi senza gloria quando devono andare sotto copertura. In Hateful Eight invece il personaggio di Samuel L. Jackson (Marquis Warren) prende il suo nome da Charles Marquis Warren, sceneggiatore del telefilm western Gunsmoke, mentre quello interpretato da Jennifer Jason Leigh (Daisy Domergue) dall’attrice Faith Domergue che aveva una piccola parte in Bonanza o altri film western degli anni ‘50.

1. American Boy – Pulp Fiction

Oscuro e noto al tempo stesso il riferimento di uno dei momenti più iconici di Pulp Fiction, cioè la storia della puntura nel cuore, viene da un film che da noi è sconosciuto ma era noto nel giro degli appassionati di cinema americani. Si chiama American Boy ed è un documentario girato da Martin Scorsese poco prima di Toro scatenato. È tutto centrato su Steven Prince, una specie di attore, compagnone, amico di tutti i registi dell’epoca, un po’ fattone, un po’ fanfarone, un ritratto di una personalità tipicamente americana nell’idea del documentario. Tra le molte storie che Prince racconta c’è quella di una persona che lui conosce che andò in overdose e per non farla morire fu costretto a colpire in pieno petto con una siringa di adrenalina. Quel che accadde è proprio quel che accade ad Mia Wallace nel film, ovvero che subito dopo la puntura (racconta Prince) si alzò di botto e quando gli chiesero “Dì qualcosa” rispose “Qualcosa”.

Potrebbe interessarti anche





Source link