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martedì, Dic 24

I 5 film natalizi che, forse, ci hanno stancato


Sarà che li abbiamo visti davvero troppe volte. Ecco perché, almeno per queste festività, potremmo tranquillamente farne a meno. O pensare a qualche valida alternativa

Cari, soliti vecchi film. Alcuni, però, rendono ormai ogni Natale la fotocopia di quello precedente. Sono quelli che, appena accendiamo la tv o cerchiamo su Netflix e dintorni, ci fanno dire: “Ancora? L’avrò visto mille volte!“. Ecco, allora, la classifica dei titoli che, almeno per queste festività, noi eviterem(m)o, magari optando per una valida alternativa (che trovate sempre qui). Nota bene: se alla fine li vedrete lo stesso, andrà benissimo. 

Il Grinch

Jim Carrey è il personaggio, che “di due taglie ha più piccolo il cuore“, creato nel 1957 dal Dr. Seuss. Il film non brilla per bellezza e raggiunge vette di noia niente male. Per i pochi di voi che se lo fossero perso fino a oggi: al centro della storia c’è un essere verde e peloso che detesta Natale e affini. Nella pellicola di Ron Howard (che appare anche in un cammeo non accreditato), il Grinch abita in cima al Monte Briciolaio, sopra al paese Chinonsò, patria dei Nonsochì. La sua cattiveria è frutto di traumi infantili ricevuti proprio – chi l’avrebbe mai detto! – durante le Feste. Niente paura, come in tutte le smielate storie natalizie, col tempo e l’aiuto della piccola Nonsochì Cindy Chi Lou, il male svanirà lasciando il posto a tanta bontà. La favoletta non ha entusiasmato la critica. Eppure, ha sbancato il box office diventando, di fatto, un classico. Si è pure accaparrato un Oscar per il Miglior trucco. Se proprio non potete farne a meno, va in onda la Vigilia, alle 19:25, su Italia1, mentre è sempre disponibile su Amazon Prime Video. Un consiglio alternativo: ripescate il gotico Tim Burton’s Nightmare Before Christmas diretto da Henry Selick. Da quest’anno non più disponibile su Netflix, ma visibile su Disney+.

Polar Express

Un ragazzino disilluso sull’esistenza di Babbo Natale si ricrederà grazie e a un viaggio. Niente di nuovo sul fronte occidentale, ma la novità,15 anni or sono, è stata la tecnica computer generated-imagery di performance capture, che ha fatto entrare la pellicola nel Guinness dei Primati. A parte la grafica, il cartoon –  perché di questo si tratta –  non è passato alla storia per la trama o la recitazione (nonostante Tom Hanks). Però, lo si può vedere su Netflix. Se poi cercate qualcosa di simile, ma diverso, c’è il vintage La vera storia di Babbo Natale diretto dal francese Jeannot Szwarc, con l’indimenticato Dudley Moore. Al botteghino è stato un super flop, ma forse andrebbe rivisto (è su Chili). Anche perché la Marvel ne fece un adattamento a fumetti in Marvel Super Special n. 89.

La saga di Fantaghirò

Non me ne vogliano i fan della principessa con il volto di Alessandra Martines – tanto amata da aver dato addirittura vita a Fanzaghirò, fanzine disegnata dalle migliori leve del fumetto italico –, ma non se ne può più della miniserie tv liberamente tratta dalla fiaba popolare di Gherardo Nerucci. Ormai sappiamo a memoria le gesta di Romualdo, Ivaldo e Cataldo, così come le malefatte della Strega Nera, Xellesia e Tarabas. Per non parlare degli effetti speciali dal sapore (molto) rudimentale, che accompagnano tutte le avventure dell’eroina diretta da Lamberto Bava. Se siete ormai preda di un incantesimo di Darken, e dovete necessariamente vedere la fiction fantasy scritta da Gianni Romoli (sì, lo sceneggiatore di quasi tutti i film di Ozpetek), l’appuntamento è fino al 27 dicembre su Mediaset Extra, dalle 7:30 del mattino. Se invece preferite una fiaba romantica e altrettanto avvincente, c’è sempre Edward Mani di forbice di Tim Burton che vi aspetta su Infinity.

Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York

Il primo capitolo delle avventure di Kevin McCallister, “quello che i francesi chiamano les incompétens”, è una spassosa commedia diretta Chris Columbus. Il sequel non è che una minestrina riscaldata. Tutto è, praticamente, identico al primo film. Cambia solo l’ambientazione. Neanche la faccia da insolente di Macaulay Culkin e un’icona del calibro di Tim Curry (ricordate il travestito Frank-N-Furter del Rocky Horror Picture Show? Ecco, lui) riescono a risollevare una sceneggiatura loffia. La pellicola è, comunque, diventata un piccolo Christmas cult. Non volete fare a meno della faccia di Catherine O’Hara che, poco prima di svenire, urla un isterico “Kevin!“, su Netflix c’è un programma che fa per voi: la docu-serie I film della nostra infanzia che, nella puntata dedicata a Mamma, ho perso l’aereo, sciorina un sacco di chicche interessanti (anche per non appassionati).

Una poltrona per due

Un orologio svizzero? Meglio. Una poltrona per due, il classico dei classici formato Natale ritorna imperterrito nel prime time della Vigilia su Italia1. La storia ormai la sanno tutti: un ricco e un povero si scambiano i panni, con conseguenze comiche quanto imprevedibili. Certo, dopo 35 anni, è tutto molto prevedibile, ma c’è chi si ostina, ancora oggi, a non perdersi questa tradizione cinematografica. Fossimo in voi, vedremmo il sempre godibilissimo S.O.S. Fantasmi con un fantastico Bill Murray nei panni di uno Scrooge moderno. Alla regia c’è il papà dei Goonies Richard Donner. Guardatelo ora prima che venga rovinato dal remake annunciato da Fox. Lo trovate su Amazon Prime Video.

di Gaspare Baglio

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