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lunedì, Set 16

i casi di Bob Iger e JJ Abrams


Sarà un autunno incandescente sul fronte streaming. Il dominio di Netflix per quanto concerne i servizi video dalla natura premium sarà messo in discussione dal debutto di nuove piattaforme. Ci riferiamo in particolare ad Apple TV+ e Disney+, con i rapporti tra le due aziende (vicine fin dai tempi di Steve Jobs e dell’acquisizione di Pixar) che per ovvie ragioni sembrano potersi fare più distanti.

Apple e Disney, concorrenti nello streaming

Giunge oggi la notizia relativa alle dimissioni dal consiglio Apple da parte di Bob Iger, CEO del gruppo Disney. Ricopriva il ruolo fin dal 2011. La decisione è stata ufficializzata il 10 settembre, come testimonia un documento depositato presso la US Securities and Exchange Commission. Una mossa comprensibile, considerando che a breve le due società saranno impegnate in qualità di competitor all’interno dello stesso mercato.

Restando in ambito streaming, contestualmente si parla della possibilità che J. J. Abrams possa firmare un accordo con WarnerMedia rinunciando così al contratto da 500 milioni di dollari proposto da Apple. Il regista (numero uno dello studio Bad Robot Productions) è stato uno dei nomi collegati alla piattaforma TV+ della mela morsicata fin dall’annuncio andato in scena nella primavera scorsa.

Le ragioni della rinuncia a lavorare con Cupertino, almeno con le modalità volute dal gruppo californiano, sarebbero da ricercare nel fatto che Apple avrebbe chiesto una collaborazione di tipo esclusivo, mentre firmando con WarnerMedia (per la metà della cifra) non dovrebbe rinunciare a prender parte a progetti di terze parti, a partire da quelli già messi in cantiere con Paramount Pictures. I nuovi equilibri del settore streaming andranno a definirsi anche in relazione alla qualità di ognuna delle offerte e dalle esclusive presenti in ciascun catalogo.



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