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I casi di scabbia, la malattia della pelle pruriginosa e molto contagiosa, stanno aumentando in Italia

da | Giu 13, 2025 | Tecnologia


I casi di scabbia, una malattia infettiva della cute, stanno aumentando vertiginosamente in Italia, con un incremento fino al 750%. A riferirlo sono stati gli esperti della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), che, in occasione del Congresso nazionale Sidemast Special Edition 2025 , organizzato nell’ambito del XIV International Congress of Dermatology, a Roma dal 18 al 21 giugno, consigliano di non sottovalutare i sintomi della malattia, ma anzi agire tempestivamente. Ma di che malattia si tratta esattamente, qual è la sintomatologia e come si cura?

I casi di scabbia

A osservare l’impennata di casi di scabbia sono stati anche due recenti studi italiani. Il primo, pubblicato sulla rivista Sexually Transmitted Infections ha mostrato come tra il 2013 e il 2024 i casi di scabbia siano aumentati in modo significativo a Bologna, mentre il secondo studio, pubblicato su **Infectious Diseases of Poverty **ha evidenziato un’ondata di casi di scabbia post-Covid nella regione Lazio. “Il numero di focolai di scabbia, dopo un calo seguito alla prima ondata di COVID-19, è progressivamente aumentato nel tempo, principalmente a causa del verificarsi di focolai in strutture di lunga degenza (750% dal 2020 al 2023)”, scrivono gli autori del secondo studio.

La scabbia

La scabbia è una malattia infettiva della pelle causata dall’acaro Sarcoptes scabiei. Sebbene la conoscenza di questo parassita risalga a tempi davvero remoti, per un lungo periodo di tempo non fu riconosciuto come agente causale della malattia, ritenuta invece un vizio degli umori del corpo. L’eziologia, quindi, fu descritta per la prima volta da Giovanni Cosimo Bonomo e Diacinto Cestoni nel 1687. Nelle “Osservazioni intorno a’ pellicelli del corpo umano”, infatti, Bonomo ha descritto la scabbia come “una morsicatura o rosicatura pruriginosa e continua, fatta nella cute dai pellicelli medesimi”, descrivendone poi la biologia, la modalità di contagio e la terapia.

Trasmissione e sintomi

Come anticipato, la scabbia è una malattia dovuta all’infestazione da parte di un minuscolo acaro che scava cunicoli nella pelle. Qui deposita le uova che, dopo 3-4 giorni circa, si schiudono e diventano larve che risalgono in superficie, si sviluppano e vanno a colonizzare altre parti del corpo o altre persone. La malattia, infatti, è molto contagiosa e la trasmissione avviene principalmente per contatto fisico diretto o con chi ne è affetto o tramite oggetti e tessuti infestati. I sintomi principali sono: intenso prurito e manifestazioni cutanee, come lesioni o papule rossastre, soprattutto sui polsi, tra le dite di mani e piedi, ombelico, pancia, ascelle e l’area genitale. Come spiega l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, nei bambini si possono osservare anche sul viso, cuoio capelluto, collo, piante dei piedi e palmi delle mani.

Cura e prevenzione

Dopo che la diagnosi è stata confermata da esami e prelievi della pelle effettuati da un dermatologo, la terapia della scabbia consiste in trattamenti topici, come creme e lozioni, che devono essere applicate su tutto il corpo la sera e lasciato agire per almeno 8 ore. “È consigliato ripetere il trattamento 2 volte, a distanza di una settimana l’uno dall’altro”, spiegano dall’Humanitas. “Data la contagiosità dell’infestazione, il medico potrebbe prescrivere il trattamento a tutte le persone conviventi o che hanno avuto contatti stretti con il paziente, anche se non manifestano i sintomi della scabbia”. Nel caso di persone immunodepresse, invece, potrebbe risultare utili anche farmaci da assumere per via orale. Per prevenire il contagio, invece, è raccomandato lavare a temperature elevate (almeno 60 gradi) indumenti, biancheria, asciugamani e lenzuola, mentre per gli oggetti che non possono essere lavati viene consigliato di chiuderli in delle buste sigillate per un paio di settimane. “Impostare un trattamento tempestivo è fondamentale, in modo da evitare che si diffonda all’intero nucleo familiare di chi ne è affetto o fra le persone con cui entra in contatto quotidianamente”, spiegano gli esperti. “Per questo motivo, e data l’elevata contagiosità, gli esperti consigliano di trattare tutte le persone che potrebbero essere state contagiate dal parassita”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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