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venerdì, Ago 14

I dipendenti americani di TikTok vogliono fare causa a Trump



Da Wired.it :

Hanno lanciato una campagna di sottoscrizioni per avviare un’azione legale contro l’amministrazione Trump perché temono che l’ordine esecutivo contro TikTok possa impedire loro di ricevere lo stipendio

(Photo by Thomas Trutschel/Photothek via Getty Images)

Continua a far discutere l’ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump per la messa al bando delle popolari piattaforme cinesi TikTok e WeChat negli Stati Uniti, e ora potrebbe costargli una causa da parte degli impiegati della piattaforma controllata dal colosso ByteDance. I dipendenti americani di TikTok, infatti, sarebbero pronti a portare l’amministrazione del presidente Trump in tribunale perché la decisione presa in merito all’app di condivisione video sarebbe incostituzionale e potrebbe rappresentare un impedimento per il pagamento dei loro stipendi da parte della società cinese.

L’ordine esecutivo emanato dal presidente lo scorso 6 agosto vieta infatti qualsiasi tipo di accordo o rapporto commerciale tra società ed entità statunitensi e le società cinesi interessate, salvo la vendita delle attività di TikTok negli Stati Uniti, che vede a oggi schierati Microsoft, Twitter e Netflix come potenziali acquirenti.

Secondo quanto dichiarato da Patrik Ryan, dipendente di TikTok e principale promotore della raccolta fondi avviata sul sito di crowdfunding GoFundMe per avviare l’azione legale contro l’amministrazione Trump, “questo significa che dopo il 20 settembre, io e altri 1500 dei miei colleghi non saremo in grado di ricevere uno stipendio perché per la compagnia sarà illegale pagarci.

Inoltre, gli impiegati di TikTok lamentano anche il fatto che questa decisione sia stata presa senza che venisse avviata una contrattazione o che ci fosse un “regolare processo” nei confronti della società e dei suoi dipendenti. Per questo, l’avvocato americano Mike Godwin ha deciso di sostenere la causa, perché l’ordine esecutivo firmato da Trump violerebbe il quinto e il quattordicesimo emendamento della costituzione, che tutelano le libertà e i diritti dei cittadini di fronte alle decisioni prese dal governo.

A partire dal prossimo 20 settembre, inoltre, ogni violazione all’ordine esecutivo su TikTok imposto da Washington potrebbe tradursi in una sanzione fino a 300mila dollari. Al momento la piattaforma di condivisione video ha deciso di non esprimersi né a favore né contro l’iniziativa presa dai dipendenti americani, ma pochi giorni dopo la decisione di Trump la società cinese aveva già fatto sapere di voler intentare una causa contro la messa al bando delle sue operazioni.

Oltre al malcontento di molti dei 100 milioni di utenti di TikTok attivi ogni mese negli Stati Uniti, il pugno duro del presidente americano nei confronti della piattaforma cinese ora rischia di colpire indiscriminatamente anche i dipendenti del social nel paese, dove tra l’altro, soltanto il mese scorso, la compagnia aveva annunciato di voler arrivare ad assumere 10mila persone, nonostante le tensioni con Washington fossero già evidenti, come si legge su Cnbc.

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[Fonte Wired.it]