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venerdì, Ago 02

i dispositivi costeranno di più


I nuovi dazi sulle importazioni negli Stati Uniti dei prodotti realizzati in Cina non sono più solo un’ipotesi, una minaccia da scongiurare, ma una realtà. A metterlo nero su bianco è stato il Presidente USA in persona, intervenuto come ormai suo solito su Twitter. Donald Trump, che nei giorni scorsi ha chiesto ad Apple di spostare in Texas la produzione di alcuni suoi dispositivi per evitare una tassazione aggiuntiva, mette nero su bianco che la misura sarà attuata a partire dall’1 settembre.

Dazi USA-Cina dall’1 settembre

Un 10% in più per beni il cui valore è stimato complessivamente in circa 300 miliardi di dollari. Andrà a sommarsi al 25% già applicato a prodotti per 250 miliardi di dollari. Nel suo comunicato, l’inquilino della Casa Bianca fa riferimento ad alcuni dei fattori che hanno portato alla decisione di Washington: mancati accordi sull’acquisto di materiale destinato all’agricoltura e promessa non mantenuta di interrompere le esportazioni di sostanze destinate al narcotraffico. Riportiamo di seguito i tweet e la loro traduzione.

I nostri rappresentanti sono appena tornati dalla Cina dove sono stati impegnati in conversazioni costruttive riguardanti il futuro Trade Deal. Pensavamo di avere un accordo con la Cina tra mesi fa, ma tristemente il paese ha deciso di rinegoziarlo prima della firma. Più di recente la Cina ha accettato di…

… acquistare prodotti agricoli dagli Stati Uniti in grandi quantità, ma poi non l’ha fatto. In aggiunta, il mio amico Presidente Xi ha detto che avrebbe interrotto la vendita di Fentanyl agli Stati Uniti e questo non è mai accaduto, così molti Americani continuano a morire! I negoziati sull’accordo continuano e…

… durante le conversazioni gli Stati Uniti, a partire dall’1 settembre, aggiungeranno una piccola tassa del 10% sui restanti beni e prodotti da 300 miliardi di dollari importati nel nostro paese dalla Cina. Questo non include i 250 miliardi di dollari già tassati al 25%.

Guardiamo avanti per proseguire nel nostro dialogo positivo con la Cina in merito a un accordo commerciale, sentendo che il futuro per i nostri due paesi sarà davvero luminoso!

I device costeranno di più?

La decisione avrà quasi certamente ripercussioni dirette anche sui dispositivi tecnologici, il cui prezzo rischia così di subire un’impennata, con buona pace per le tasche degli acquirenti. Anche per questo motivo i big del mondo hi-tech hanno già iniziato a cercare un’alternativa alla Cina per la realizzazione dei loro prodotti: il Vietnam, ma anche l’India, l’Indonesia e la Thailandia sembrano essere i principali candidati.





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