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venerdì, Gen 03

I droni che volano sopra Colorado e Nebraska di cui nessuno sa nulla


Già da dicembre numerosi droni sono stati avvistati nelle praterie di Nebraska e Colorado durante la notte, e non si sa da chi siano manovrati (o perché). Intanto l’agenzia federale dei trasporti americana Faa ha aperto un’indagine

(foto: Getty Images)

Già da prima di Natale, si sono susseguite diverse segnalazioni di cittadini su grandi droni che durante la notte sorvolano i cieli sopra alcune zone rurali in due stati americani: Colorado e Nebraska. Ad oggi, però, non si hanno ancora risposte certe su chi li sta manovrando e a cosa servono. L’unica certezza è l’inquietudine dei cittadini, che sono stati però invitati dalle autorità locali a non abbatterli, ma a piuttosto a segnalare ogni episodio.

Secondo quanto riporta Time, che ha parlato con un portavoce della Federal Aviation Administration (Faa), ovvero l’agenzia del dipartimento dei trasporti statunitense che regola tutti gli aspetti dell’aviazione civile, è in corso un’indagine, di cui però non si possono rivelare i dettagli. La stessa agenzia in un comunicato del 26 dicembre ha spiegato che circa 1,5 milioni di droni con 160mila piloti da remoto sono registrati ufficialmente dall’ente. La proposta della Faa – che arriva casualmente durante questi episodi nel Midwest – è però di fare in modo che i droni siano identificabili da remoto tramite una specifica tecnologia.

A confermare l’apertura dell’indagine è anche il senatore Cory Gardner del Colorado che ha dichiarato su Twitter di monitorare attentamente la situazione: “Ho parlato con la Faa per quanto riguarda la forte attività di droni nel Colorado orientale e mi hanno assicurato di aver aperto un’indagine completa per scoprire chi c’è dietro”.

 

Il caso, dall’inizio

Già il 21 dicembre nella contea di Phillips (in Colorado) si sono avvistati più di 16 droni, notizia confermata anche dal Denver Post. Poi in un post Facebook dello sceriffo Thomas Elliot è stato specificato che i droni “non sono di natura malevola”, ovvero non hanno, sembrerebbe, cattive intenzioni.

Dieci giorni dopo Todd Combs, lo sceriffo della Contea di Yuma – sempre in Colorado – ha scritto che “questi droni hanno reso i residenti nella nostra comunità molto nervosi e ansiosi” aggiungendo che “alla gente non piace l’ignoto, perché sconvolge l’equilibrio delle nostre vite”. Lo stesso ha specificato che comunque i droni si tengono ad almeno 70 metri di distanza da edifici e persone senza infrangere la legge. James Brueggeman, sceriffo della contea di Perkins, in Nebraska, ha invitato i residenti a denunciare gli avvistamenti alle forze dell’ordine: “Alle persone qui non piace che la loro privacy venga invasa“, ha spiegato.

 

Mistero irrisolto

In un primo momento si è pensato che, essendo le zone degli avvistamenti principalmente praterie, i droni stessero eseguendo delle mappature agricole. Alcune agenzie federali come l’esercito americano e la Drug Enforcement Administration (Dea) hanno poi confermato che non sono loro a pilotare questi droni. L’ultimo aggiornamento è che la contea di Philipps ha condiviso un post di Uav Recon, ovvero società di servizi di ispezione aerea che fa un po’ di luce sulla questione.

Il testo spiega che questa società informa sempre le autorità locali quando i propri droni volano, anche se, secondo la legge, non è obbligata a farlo: si tratterebbe così di un “servizio di cortesia”. Inoltre, Uav Recon conferma di volare sopra i cieli di Nebraska e Colorado anche la notte, ma di non essere al comando dei droni segnalati. Se l’obiettivo è quello di eliminare un po’ di paura, spiegando come sono le procedure di società simili, la questione, di fatto, rimane al momento ancora irrisolta.

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