Seleziona una pagina
giovedì, Giu 11

I dubbi sullo studio che vuole dimostrare che il coronavirus fosse a Wuhan già ad agosto 2019



Da Wired.it :

Uno studio indica che a Wuhan alla fine dell’estate e nell’autunno 2019 era aumentato il traffico in prossimità di alcuni ospedali e anche le ricerche sul web di sintomi riconducibili a Covid-19. Ma gli autori specificano che possono entrare in gioco anche altri fenomeni. La Cina critica la ricerca

Wuhan
(foto: Sringer via Getty Images)

Dalle immagini dei parcheggi degli ospedali, più affollati, e dall’aumentata quantità ricerche sul web con parole chiave legate alle infezioni virali, uno studio condotto dalla Harvard Medical School a Boston indica che il nuovo coronavirus potrebbe circolare da molto prima di dicembre 2019, quando le autorità cinesi hanno riferito i primissimi casi all’Oms. I ricercatori di Harvard hanno raccolto numerose immagini in prossimità di alcuni ospedali a Wuhan, città molto colpita da cui è partito il contagio. Lo studio, pubblicato sul sito dell’università di Harvard, è stato ampiamente criticato dalle autorità cinesi. E la Cina lo definisce “ridicolo”. Ecco perché.

I risultati dello studio

I ricercatori di Harvard hanno raccolto e analizzato più di 100 immagini satellitari dei parcheggi di cinque ospedali cinesi a Wuhan, a partire da ottobre 2018, prima dell’epidemia, fino al 30 aprile 2020. Prendendo il parcheggio l’ospedale di Tianyou, a Wuhan, se si confrontano le immagini di ottobre 2018 con quelle di ottobre 2019 ci si accorge che le auto posteggiate sono molte di più: nelle immagini pubblicate ci sono 171 veicoli nel 2018 e 285 – quasi il 70% in più – nell’ottobre 2019; inoltre l’aumento del traffico è alto anche in altri ospedali. Qui alcune immagini, tratte dallo studio, del parcheggio dell’ospedale di Tianyou in diversi momenti.

Wuhan
(foto: studio della Harvard Medical School, Dash Harvard)

Ma l’aumento del traffico inizia già a partire dalla fine dell’estate 2019. E contemporaneamente sul principale motore di ricerca internet cinese risultano aumentate le ricerche su internet di sintomi collegati alle infezioni virali. Ad esempio, mentre la parola tosse viene cercata quanto prima, aumentano già nell’agosto 2019 le ricerche sulla diarrea, che è fra i sintomi di Covid-19 – anche recentemente inserita nell’elenco ufficiale dell’Oms.

La spiegazione degli autori

“Abbiamo osservato una crescita del traffico ospedaliero e del volume delle ricerche sul web a partire dalla fine dell’estate 2019 e continuata nell’autunno 2019”, scrivono gli autori nel paper, “Anche se non possiamo confermare che questo aumento sia collegato direttamente al nuovo virus, le nostre prove supportano altri lavori recenti secondo cui il virus è emerso prima della prima identificazione al mercato di Huanan. Le autorità cinesi, infatti, inizialmente (ma ora non più) avevano indicato questo mercato come probabile sorgente dei primi contagi, dato che molti malati ne erano assidui frequentatori.

Insomma, non c’è un nesso di causa-effetto fra Covid-19 e, nonostante nel corpo del testo si parli di un aumento del traffico e delle ricerche web – in particolare del sintomo diarrea – nell’agosto 2019, nelle conclusioni gli autori specificano che non si può dedurre che all’epoca ci fosse già il nuovo coronavirus. E che si limitano a riportare i dati, con risultati che sono in accordo con quelli di altri studi secondo cui il virus circolava probabilmente di dicembre 2019.

I limiti dello studio e le critiche della Cina

In media nell’ottobre 2019 c’era più traffico in prossimità di alcuni ospedali a Wuhan, tuttavia gli autori sono i primi a sottolineare la presenza di alcuni limiti nel loro studio. Fra questi il fatto che non è sempre stato possibile comparare le immagini satellitari di un dato giorno nel 2018 con quelle dello stesso giorno nel 2019, a causa della presenza di nuvole e condizioni meteo non favorevoli. Inoltre, i ricercatori sottolineano che non c’era un’ampio database di immagini di Wuhan,precedenti al 2019, magari per studiare anche altri luoghi. E ancora, specificano che non tutte le ricerche di sintomi sul web sono da ricondurre necessariamente all’infezione e che i dati – l’aumento del traffico e delle ricerche – possono contenere delle fluttuazioni dovute a eventi che non conosciamo.

Le critiche della Cina

La Cina definisce “ridicolo” lo studio condotto dal gruppo di Harvard. In una conferenza stampa del 9 giugno 2020, la portavoce del ministro degli Esteri cinese, Hua Chunying, si è espressa così, secondo quanto riporta la Bbc: “Ritengo che sia ridicolo, incredibilmente ridicolo, arrivare a una conclusione del genere [ipotizzare che il virus fosse presente molto prima ndr] sulla base di osservazioni superficiali come il volume del traffico”.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]