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mercoledì, Giu 24

I fake-burger arrivano nei supermercati italiani. La sfida tra Findus e Lidl



Da Wired.it :

I primi due hamburger a base di soli ingredienti vegetali sono ora disponibili sugli scaffali della grande distribuzione. Abbiamo deciso di mettere a confronto le proposte di “pseudo-carne” macinata

(Foto: F. Piva)

Chiamiamola pure carne alternativa oppure carne vegetale o, ancora, fake meat, e in qualunque altro modo si voglia. La simil-carne, riprodotta utilizzando solo ed esclusivamente ingredienti di origine vegetale, è passata nel giro di una manciata di anni dallo status di puro esperimento di laboratorio a prodotto potenzialmente di largo consumo. Tanto da essere ormai pronta a farsi largo tra gli scaffali della grande distribuzione, anche in Italia. Proprio così: se i capofila della prima ora preferiscono rimanere soprattutto ancorati alla ristorazione – con Beyond Burger ormai disponibile in diverse paninoteche dello stivale e Impossible Burger in menu anche da Burger King –, già da qualche mese è possibile trovare nei supermercati Lidl il Next Level Burger della linea Next Level Meat; mentre Findus ha festeggiato proprio in questi giorni il lancio della sua linea di prodotti di carne alternativa, Green Cuisine, che comprende salsicce, polpette e, sì, anche gli hamburger. Abbiamo così deciso di mettere a confronto le due proposte di pseudo-carne macinata, per capire che cosa dobbiamo aspettarci da questi potenziali hamburger del futuro. Ecco come è andata.

(Foto: F. Piva)

Il primo impatto

La verità è che, nonostante l’assunto di base di utilizzare solo ingredienti di origine vegetale, ci troviamo davanti a due prodotti decisamente diversi. Già a partire dalla loro ubicazione sugli scaffali del supermercato: mentre il Next Level Burger è pensato per un consumo a stretto giro, e da Lidl viene infatti venduto insieme al resto della carne fresca, il Green Cuisine di Findus è a tutti gli effetti un prodotto surgelato, e dunque con una scadenza molto più lunga. Questa differenza, in qualche modo, sembra incidere anche sull’aspetto: il Next Level appare di un rosso vivo, che fa capolino dalla confezione trasparente cercando di mimare il più possibile il colore della carne di manzo cruda; mentre la risposta Findus si presenta più tendente al marrone, quasi come fosse un hamburger già cotto.

Una differenza ancora più significativa, però, si può notare confrontando gli ingredienti e i valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto. Il Next Level Burger contempla un 21% di funghi champignon in salamoia, un 12% di proteine di soia, grasso di cocco, proteine del frumento (7,4%), olio di colza e proteine di piselli (2,7%), oltre a spezie varie, succo di barbabietola rossa e aroma di affumicatura; il tutto per 14,2 g di grassi, di cui 9,1 g saturi, e 17,9 g di proteine. Il Green Cuisine di Findus, invece, propone un 60,6% di proteine di pisello reidratate, olio di colza, fibra di bamboo, farina di pisello, aceto di alcol, oltre a concentrato di pomodoro, amido di patata e farina di avena; con 17 g di grassi, di cui 1,3 g saturi, e 14 g di proteine. Valori indubbiamente diversi, insomma, che però sottolineano in entrambi i casi un dettaglio che è importante ricordare: pur trattandosi di alimenti a base vegetale, quando si parla di fake meat non ci troviamo in presenza di un piatto di insalata, ma di una vera e propria preparazione con percentuali di grassi e affini da tenere a mente. Sostenibile, certo, ed è quella la sua caratteristica più importante, ma non necessariamente dietetica.

(Foto: F. Piva)

La preparazione

Entrambi gli hamburger sono pensati prettamente per una cottura in padella: dunque, abbiamo deciso di confrontarli proprio in questo modo. In realtà, il prodotto di casa Findus può essere anche preparato in forno, mentre quello in vendita da Lidl – stando ai consigli sulla confezione – potrebbe essere cucinato pure alla griglia: entrambe le cotture alternative sono state sperimentate, ma la differenza di risultato rispetto alla versione in padella è davvero minima, almeno da un punto di vista gustativo.

Torniamo, quindi, alla nostra padella, in cui abbiamo aggiunto un cucchiaio d’olio extravergine di oliva. Il Next Level Burger richiede un tempo di preparazione di 8-10 minuti, e deve essere rigirato a metà cottura per poter formare la giusta crosticina su entrambi i lati, che sì, risulta vagamente rossiccia-arancione. L’aspetto più evidente, in questo caso, è la perdita di grasso del prodotto durante la cottura, insieme con la fuoriuscita del succo di barbabietola, in qualche modo simile all’effetto del sangue con la carne fresca, senz’altro interessante, soprattutto per chi è alla ricerca di un’esperienza di consumo analoga a quella della carne vera e propria.

L’hamburger Green Cuisine di Findus – essendo surgelato – richiede invece un tempo di permanenza sul fuoco leggermente più lungo, 12 minuti. Rigirato a metà cottura, forma su entrambi i lati una crosticina di colore marrone scuro, e a differenza dell’alternativa Next Level, non rilascia nella padella granché del suo contenuto. La cottura risulta uniforme, anche dopo il taglio: osservando bene è possibile intravedere qualche pezzetto di legumi.

(Foto: F. Piva)

Nel piatto

I due prodotti restano ben distinguibili anche dopo la cottura, mantenendo in buona parte il proprio colore iniziale, se non appunto per le crosticine in superficie. L’hamburger Findus della linea Green Cuisine porta al naso un vago sentore di legumi, che viene confermato anche all’assaggio. La sua consistenza, in ogni caso, è molto simile a quella della carne macinata, e dunque la finzione in bocca sembra funzionare, se non altro da un punto di vista tattile: la sensazione è quella di avere a che fare con una sorta di hamburger di vitello all’interno del quale sono stati aggiunti lenticchie e/o piselli.

Più complesso è l’assaggio del Next Level Burger. La consistenza è credibile, ma è senz’altro più simile a quella di un hamburger di tacchino. Le note speziate che emergono dal punto di vista olfattivo si trasformano in bocca in un sentore particolarmente affumicato, a tratti piacevole, a tratti un tantino eccessivo. La sensazione, insomma, è quella di assaggiare una polpetta di carne bianca lasciata marinare a lungo in un mix di aromi: un gusto interessante, ma che potrebbe risultare troppo deciso per i palati più delicati.

Entrambe le proposte, insomma, riescono almeno in parte nel loro intento di simulare l’esperienza della carne vera e propria, anche se con ovvi margini di miglioramento e con differenze consistenti tra loro. Il Next Level Burger è disponibile nei punti vendita Lidl al costo di 2,99 euro per una confezione da due polpette, mentre i nuovi hamburger Green Cuisin di Findus possono essere trovati tra i surgelati dei supermercati – sempre in confezioni da due – al prezzo consigliato di 3,59 euro.

(Foto: F. Piva)

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[Fonte Wired.it]