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mercoledì, Dic 22

I film classici del Natale televisivo



Da Wired.it :

I film natalizi, classici televisivi delle feste, sono quel pacchetto di pellicole puntualmente programmate in Italia nel periodo delle festività che va dalla Vigilia di Natale fino al giorno della Befana. Mediaset aveva messo a punto, fin dalla seconda metà degli anni ‘80 e per quelli a venire una lista di commedie americane, drammi strappalacrime e fantasy da infilare nei palinsesti natalizi che con il trascorrere degli anni si sono trasformati da pigro riempitivo in appuntamento fisso che i telespettatori pretendevano e aspettavano. La visione annuale della commedia chiassosa con Eddie Murphy, l’ironia poetica di Gene Wilder, le avventure fantastiche di Atreju e dei Goonies per molti ha rappresentato un must; oggi è un appuntamento obsoleto surclassato dalla possibilità di scegliere i cosa e quando dell’intrattenimento grazie alle piattaforme digitali (sebbene alcune, come Netflix, abbiano integrato opportunamente alcuni di questi classici nella libreria di Natale). Ecco dunque i più classici film del Natale televisivo italiano.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

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Non ci sono remake che tengano, l’unico vero adattamento dell‘opera di Roald Dahl è quello del 1971 con il divino Gene Wilder. “Noi siamo i creatori della musica e noi siamo i creatori dei nostri sogni” recitava il geniale fabbricante di dolci in cerca di un erede che avanzava zoppicando – per poi stupire tutti con una leggiadra capriola – verso i piccoli vincitori dei biglietti dorati rinvenuti nelle tavolette Wonka. Il premio, un tour nella misteriosa e colorata fabbrica di dolciumi, paese delle meraviglie, luogo da fiaba – e come tale irto di insidie – zeppo di delizie, segreti e oompa loompa. Wonka, Cappellaio matto con una vena di malinconia e il completo viola che con i suoi enormi occhi chiari nascosti sotto una nuvola di spettinati ricci biondi vagliava i potenziali eredi della sua fortuna, è l’indimenticabile sognatore  e cinico del cinema. 

Frankenstein jr

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Il capolavoro di Mel Brooks è uno dei tanti cult della comicità firmati dal regista che si sono avvicendati nei palinsesti natalizi, come Balle spaziali e Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Proposta solitamente l’ultimo dell’anno, questa fenomenale parodia del mito di Frankenstein e dei suoi adattamenti cinematografici degli anni trenta, scaturita da una sceneggiatura di Gene Wilder, è la storia del nipote di Frankenstein che rigetta e poi accoglie le sperimentazioni del nonno, tentando di dar vita al proprio mostro. Girato in bianco nero con un cast strepitoso – accanto a Wilder figuravano, tra gli altri, Marty Feldman e Cloris LeachmanFrankenstein jr è una miniera di battute (“Si. Può. Fare!” “Gira… la…candela…!” “Potrebbe essere peggio. E come? Potrebbe piovere.” “Lupu ulula. Lupululà? Là! Cosa? Lupu ululà e castello ululì”) celeberrime, di scene geniali e di interpretazioni epocali, nonché un ottimo supporto morale per i depressi del Natale.

Una poltrona per due

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Cult della commedia americana prodotto nel 1983 e diretto da John Landis, non ha saltato per almeno due decenni la programmazione delle festività, riproponendosi puntualmente con la storia del borioso e arrogante Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) e della sua nemesi Billy Ray Valentine, il povero accattone impersonato da Eddie Murphy. A causa di una scommessa tra i due vecchissimi, ricchissimi e stronzissimi fratelli Mortimer, le posizioni dei due si ribaltano e mentre Valentine entra nelle grazie dei due, Winthorpe va incontro a una sfilza infinita di disgrazie, aiutato solamente da un prostituta impietosita. Memorabile in molti sensi, esilarante, sexy grazie a una spettacolare Jamie Lee Curtis, e buonista come si conviene a un film di Natale.

SOS fantasmi

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Versione contemporanea di Il canto di Natale di Dickens diretta nel 1988 da Richard Donner (autore di almeno un’altra pellicola natalizia anomala, Arma letale) con Bill Murray nei panni di Francis Xavier Cross, produttore televisivo di raro cinismo alle prese con una versione musical proprio del racconto di Dickens da programmare live la sera della Vigilia. Orgogliosamente ignobile – tanto dal voler attaccare co le graffette mini palchi da renna su dei poveri topini indifesi, viene visitato, come lo Scrooge dickensiano, dai fantasmi del natala passato, presente e futuro. Tra questi la diabolica Carole Kane in versione leziosa, logorroica e violenta fatina e una creatura spaventosa che mostra a Francis un futuro desolante nel quale il suo egoismo ha traviato pure la sua angelica fidanzata. Tra pazze corse in taxi e fantasmi dell’ascensore, Sos Fantasmi si conclude con un Bill Murray redento che rende un po’ più buono anche il detrattore più accanito del Natale.

Il piccolo lord

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L’insostituibile drammone in costume del Natale è questo adattamento strappalacrime dell’omonimo romanzo per ragazzi di Frances Hodgson Burnett. Pochi sono i film natalizi che possono competere con questo – da Incompreso a La piccola principessa (sempre da Burnett) a Il cucciolo – in numero di fazzoletti riempiti di lacrime versate dagli spettatori. Il piccolo lord segue le disavventure di un orfano figlio di un nobile britannico cresciuto negli Usa, separato dalla madr e costretto ad andare a vivere con severo nonno (Alec Guinness). Destinato a ereditarne i beni e diventare Lord Fauntleroy, il biondo fanciullo col taglio a caschetto è trattato duramente dal burbero parente, sofferente per la gotta, ma piano piano ne conquisterà il cuore.

La storia infinita

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Pietra miliare del fantasy anni ’80 – assieme a La storia fantastica e Legend – ispirata al suggestivo romanzo di Michael Ende e diretto da Wolfgang Petersen nel 1984, questa coproduzione tedesca con Uk e Usa rappresenta il sogno fantastico di un’intera generazione di ragazzini che hanno desiderato visitare Fantásia. Il pavido Bastian, il coraggioso Atreju, l’Infanta imperatrice nella Torre d’avorio, il terrificante Nulla che avanza e le creature magiche di cui il giovane protagonista legge nell’arcano libro di cui può influenzare gli eventi: tutti li ricordano. Così come il mite fortunadrago Falkor, lo sfortunato cavallo Artax, i mordiroccia e le sfingi, la stoica ribellione di Bastian al dolore e al lutto, sulle note di una hit musicale degli anni ‘80 e della colonna sonora di Giorgio Moroder, NeverEnding Story.

I goonies

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Il film per ragazzi degli anni ’80, assieme a Stand By Me, che ogni ragazzino dovrebbe vedere, è anche un classico televisivo natalizio (proposto non troppo di frequente) del 1985, anche questo diretto da Richard Donner e prodotto nientemeno che da Kathleen Kennedy. Successo garantito anche dal soggetto firmato da Steven Spielberg e dalla sceneggiatura di Chris Columbus, I goonies gira intorno alla perigliosa caccia al tesoro del famigerato pirata Willy l’Orbo. Mappa antica in spagnolo alla mano, un gruppetto di ragazzini composto dall’intraprendente Mikey, dall’ingegnoso Data, dal buffo Chunk, del dispettoso Mouth e dai teenager Brandon, Andy e Stef, affronta prove rocambolesche inseguito dai ridicoli criminali evasi della Banda Fratelli e difesi dal gigante buono Sloth. Alla fine riusciranno a rintracciare il malloppo perduto, diventando autentici eroi.

Fantaghirò (bonus)

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Un classico tutto nostro, anche se non è un film bensì una saga televisiva (per di più non degli anni ’80 bensì del 1991) diretta da Lamberto Bava e costituita di quattro sequel, ce lo mettiamo lo stesso. Alessandra Martines è la principessa Zaffiro del caso, l’erede della famiglia reale di un regno medievale magico e immaginario cresciuta come un maschiaccio. Bandita dal padre perché rifiuta le nozze, diventerà una spadaccina provetta e incontrerà sul suo percorso il bel Romualdo (Kim Rossi Stuart), principe di un regno confinante nemico, e tanti nuovi amici e nemici come la Strega nera dei sequel interpretata da Brigitte Nielsen, la regina degli elfi, la pietra tornaindietro, l’oca parlante il mago Tarabas e così via.



[Fonte Wired.it]