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lunedì, Mag 15

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Da Wired.it :

Gli androidi? Non sognano solo gli spiegoni di ChatGPT o le immagini fantasy di MidJourney. Anche la musica ha un posto di rilievo nel mondo plasmato dall’intelligenza artificiale: generatori di note e rime, che in pochi secondi possono creare un brano inedito mimando lo stile di una popstar. Difficile che da cotanta produzione venga fuori un pezzo da Grammy, ma un motivetto per punteggiare un podcast o una canzoncina di auguri sì. 
Ecco 6 strumenti per testare le capacità musicali dell’intelligenza artificiale.

Sviluppata nel 2016, viene costantemente migliorata per comporre colonne sonore per spot pubblicitari, videogiochi, film e altro ancora. La prima uscita si intitolava Opus 1 for Solo Piano, e AIVA ha anche già pubblicato un album e composto musica per un videogioco. I suoi strumenti permettono di creare tracce musicali ex novo o variazioni di brani esistenti, incluse colonne sonore, e senza doversi preoccupare della licenza. Formati e stili musicali pre-impostati semplificano il lavoro. E c’è anche un editor per i più esperti. 
Il limite? i brani non durano più di 3 minuti e ciò che creiamo non è nostro: il copyright appartiene ad AIVA, a meno che non si sottoscrive un piano premium (da 11 euro al mese).

Si sceglie un mood o un tema e altre impostazioni senza proferire verbo, et voilà: ecco un brano instrumentale inedito e su misura. Fondata nel 2020 dall’imprenditore Tago Kusunoki, Soundraw sfrutta l’intelligenza artificiale per aiutare i creatori di contenuti nella scelta della musica di sottofondo per i loro video. Kusunoki ha lanciato la piattaforma dopo il successo del gadget musicale SoundMoovz (400 mila esemplari venduti). L’idea in questo caso è offrire un’alternativa alle tradizionali biblioteche musicali, eliminando problemi di copyright e facilitando la ricerca del brano perfetto che, nella versione gratuita, può durare fino a 5 minuti.

È una piattaforma che genera musica partendo da una descrizione testuale. Ma trattandosi di brani rigorosamente instrumentali è difficile valutare quanto le nostre indicazioni siano state effettivamente seguite e quanto, invece, l’algoritmo ci abbia proposto un brano di suo gradimento. In compenso, Mubert ha la capacità di generare musica di generi diversi, dall’elettronica alla classica, e posiamo anche tentare l’esplorazione per mood, ricavandone un brano che asseconda lo stato d’animo del momento: da romantico a sognatore, passando per erotico (cà va sans dire).

Un po’ meno sosfisticato dei concorrenti, Boomy sforna brani originali in pochi secondi e permette di condividerli in streaming. Dopo aver impostato i filtri opportuni e cliccato su “Crea brano”, l’IA creativa di Boomy genera un’intera canzone in pochi secondi, attingendo a una gamma di stili tra cui Rap Beats, EDM, Lo-Fi, Experimental. In seguito, possiamo modificare il brano, ache aggiungendo la nostra voce. E c’è anche l’opzione Dolby Mastering, che consente di scegliere un campione di brano e masterizzarlo sulle piattaforme musicali. Tuttavia, questa è una funzione a pagamento (10 dollari per canzone).

È un generatore di musica AI, che crea canzoni partendo da un testo. Una volta stabilito il tipo di brano che vogliamo creare, spaziando tra i generi, possiamo anche scegliere tra 7 diversi cantanti, le cui voci variano da soprano a popstar. E il testo della canzone? Quello dobbiamo fornirlo noi, ma la buona notizia è che Voicemod non ha regole rigide e potremo cantare quel che ci pare. Una volta ricevuti tutti gli input, il “generatore” ci mette un minuto o due a creare una canzoncina (ina-ina).

Last but not least, ecco il generatore di testi musicabili: noto anche come Masterpiece Generator, è completamente gratuito e distribuisce idee per canzoni e poesie a getto continuo. Possiamo scegliere dai brani freestyle alle composizioni riga per riga o provare a imitare lo stile di artisti come Ed Sheeran, Billie Eilish e Taylor Swift. Il tutto semplicemente riempiendo un questionario con le risposte a tendina. Certo, non aspettatevi Mogol…



[Fonte Wired.it]