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lunedì, Ott 14

I momenti più assurdi di Ken il guerriero


Il cartone animato di Hokuto no Ken compie 35 anni. A metà degli anni ’80, l’opera ispirata al manga di Bronson e Tetsuo Hara incentrata sui guerrieri postapocalittici di Hokuto e Nanto ci regalò per la prima volta personaggi e storie… indelebili

Ci sono tanti miti degli anni ’80 della cultura popolare e tra quelli imperituri c’è Ken il guerriero. L’11 ottobre 1984 fa debuttava in patria il cartone animato di Hokuto no Ken, tratto dal manga omonimo di Bronson e Tetsuo Hara e appuntamento fisso dei palinsesti italiani delle reti locali tra gli anni ’80 e ’90. Ispirata alla saga cinematografica postapocalittica di Mad Max, ambientata in un mondo desertico e violento nel quale la civiltà è regredita a uno stato barbarico e gang di teppisti su quattro ruote razziano i villaggi dei pochi sopravvissuti, la serie nipponica si è fissata in modo indelebile nell’immaginario di una generazione, folgorata dalle peregrinazioni di Ken, l’erede della scuola di arti marziali di Hokuto, dei suoi fratelli e dei guerrieri della scuola avversaria di Nanto. Una selva di personaggi bizzarri e memorabili, incontrati dal protagonista durante la sua ricerca dell’amata Julia, rapita dal folle tiranno Shin. Ecco i momenti più memorabilmente assurdi.

1. Il primo scontro di Ken

I creatori di questi personaggio ne hanno concepito l’aspetto pensando a Bruce Lee prima e a Rambo dopo. Con il suo caratteristico fisico a imbuto e i jeans strettissimi, vaga per un mondo devastato imbattendosi puntualmente in punk pervertiti e prevaricatori che lo scambiano per il poveretto di turno da derubare e uccidere, finendo massacrati. Lo sbigottimento dei giovani (a volte giovanissimi) spettatori che per la prima volta assistono alla tecnica di Ken, il quale con la semplice pressione di specifici punti del corpo fa – letteralmente – esplodere i malcapitati è un momento epico che ha segnato molti. La scena si è ripetuta centinaia di volte: Ken avvista il nemico, perde la pazienza, si strappa la maglietta (miracolosamente integra poco dopo) e lo picchia. Vedremo quindi teste, braccia e torsi si deformano fino a disintegrarsi, e da adulti avremo paura che l’agopuntura possa farci lo stesso.

2. Julia, l’ultimo guerriero di Nanto

https://www.youtube.com/watch?v=k0eJyvT08BI

La presenza-assenza dell’amata di Ken, sorta di Beatrice che ispira il viaggio del protagonista e i suoi propositi di vendetta, è stata una spina del fianco del pubblico da sempre. Perennemente afflitta, esangue, dal capello turchino e dall’abito bianco, agghindata come una sposa fantasma, sopporta a stento le attenzioni e l’ostentato lusso impostigli dal suo rapitore, Shin, follemente innamorato di lei. Lei lo detesta, anche perché ha inflitto a Kenshiro le cicatrici che formano sul suo petto la costellazione dell’Orsa maggiore (da qui il soprannome di “Uomo dalle sette stelle“) lasciandolo morente, tanto che poco prima di venire salvata si butta dal balcone. Creduta morta, farò la sua ricomparsa come… ultimo guerriero di Nanto, nonostante non sappia tirare uno schiaffo.

3. Le dimensioni di Re nero

Raoul, l’enorme e tostissimo fratello di Kenshiro e del pio Toki, è il Re di Hokuto, guerriero che non ha mai ritenuto altri se non se stesso legittimo erede della Scuola di arti marziali. Statuario, risoluto, ambizioso, è destinato come tutti a scontrarsi con Kenshiro più volte. Nel frattempo, espande i propri territori e comanda un esercito agguerrito in sella al maestoso Re nero. Alcuni dei momenti più assurdi di Ken il guerriero sono costituiti dall’arrivo in scena di Raoul con suddetto destriero: l’animale è proporzionato alle dimensioni considerevoli del suo padrone, ma a seconda dell’inquadratura si trasforma in una bestia gigantesca – con esiti tra l’impressionante e il risibile – mentre schiaccia come mosche sotto i suoi zoccoli gli avversari. Gli unici in grado di domarlo sono Raoul e Yuza delle nuvole, il fratellastro playboy di Julia: la scena che vede quest’ultimo saltargli in groppa è un altro frangente che ha dell’incredibile.

4. Souther e gli tsubo al contrario

Tra i vari tiranni che occupano il vuoto di potere del mondo postolocausto di Hokuto no Ken c’è anche Souther. Assieme a Rei, Yuza e Raoul è uno dei personaggi più belli del cartone, l’ennesimo cattivo al quale siamo finiti per affezionarci grazie alla capacità di Bronson di creare villain dall’umanità contorta e tormentata. Il primo scontro con Kenshiro va malissimo per quest’ultimo, apparentemente incapace di trovare i punti di pressione di Souther (o meglio, Sauzer). In un momento che non ha nessuna spiegazione plausibile e in un contesto già di per sé assurdo (quello che prevede l’esistenza di tecniche come quelle di Hokuto e Nanto che permettono di far esplodere e affettare la gente con le mani), viene rivelato che gli tsubo del tiranno sono al contrario. Ma pensa.

5. Le avance di Rei

Ancora oggi una generazione di spettatori dei cartoni animati si chiede perché mai la guerriera Mamiya rifiutasse le avance del gagliardo Rei – l’ennesimo personaggio del cartone di gran lunga più interessante e accattivante del protagonista musone – nonché la figura probabilmente più amata della saga. Rei ha coltivato fin da subito una passione smodata per Mamiya, una passione che non si è mai spenta e che ha pagato caramente. Ancora oggi ci chiediamo cosa avesse in mente quando, al loro primo incontro, le è saltato addosso denunandola (in un momento che ha dell’assurdo, del raccapricciante e dell’inspiegabile). Con quel primo gesto – e i successivi commenti sulle donne che non devono combattere ma sposarsi – si è giocato la possibilità di conquistarla in tempi e modalità più brevi, senza patire le pene dell’inferno e doversi scontrare, ormai in fin di vita, con Yuda, il vanesio guerriero di Nanto che con la sua comparsata mezzo nudo e circondato di ancelle costituisce un altro momento memorabile della serie.

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