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giovedì, Feb 02

I nanosatelliti dell’italiana Spacemind stanno funzionando correttamente in orbita

da Hardware Upgrade :

Con la diffusione di Cubesat e nanosatelliti lo Spazio sta diventando sempre più facile da raggiungere per Università e società anche con un budget non eccessivamente alto. Le potenzialità di questi strumenti sono sempre più grandi tanto che li abbiamo visti in azione anche nello Spazio profondo e non solo in LEO con ArgoMoon e LICIACube aprendo nuovi scenari per la ricerca scientifica. Ora arriva la notizia che Spacemind, divisione dell’italiana NPC (acronimo di New Production Concept), è riuscita a rendere operativi in orbita tre nuovi nanosatelliti.

La società di Imola aveva lanciato negli scorsi giorni DanteSat, Futura-SM1 e Futura-SM3 sfruttando diverse modalità di rilascio. Si aggiunge poi anche la validazione del sistema di distribuzione dei satelliti in orbita chiamato SMPod che rappresenta un sistema importante quando si tratta di realizzare missioni in ridesharing che stanno diventando sempre più diffuse (permettendo di ridurre i costi di lancio).

Spacemind e i nanosatelliti italiani

Pur avendo dimensioni compatte, i cubesat e i nanosatelliti stanno crescendo in capacità elaborativa ma anche in termini di funzionalità. Come scritto, uno dei principali meriti è quello di avere un costo ridotto e la massa contenuta consente di alloggiarne più di uno all’interno dello stesso vettore. Questo riduce anche l’inquinamento complessivo dovendo effettuare meno lanci per lo stesso numero di satelliti o di funzionalità operative complessive.

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Nicolò Benini (marketing manager di NPC Spacemind) ha dichiarato “siamo davvero entusiasti dei primi risultati di queste nuove missioni in orbita, che consentono di confermare la nostra azienda come un fornitore di servizi chiavi-in-mano per la produzione, il lancio e il rientro di cubesat per progetti di tipo commerciale o scientifico”, commenta  “Anche grazie al successo di questi ultimi lanci, abbiamo consolidato i contatti con importanti clienti italiani ed esteri, che consentiranno ai nostri sistemi di tornare presto nello Spazio”.

I tre nanosatelliti sono stati realizzati da Spacemind che quindi punta sul sempre più florido mercato legato all’economia spaziale. In particolare DanteSat è basato sul formato chiamato 3U con dimensioni di 10 x 10 x 30 cm. Il nome non è casuale ed è stato realizzato per la casa editrice Scripta Maneant per un progetto di Human Space Services. Lo scopo era celebrare il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri tanto che sulla struttura esterna in metallo è incisa la Divina Commedia con la radio di bordo che trasmette l’opera verso la Terra. In particolare il satellite è stato rilasciato dalla Stazione Spaziale Internazionale grazie a Nanoracks Europe. Per evitare di lasciare detriti spaziali, il nanosatellite di Spacemind utilizza una vela chiamata “Artica” che ne riduce la velocità orbitale e quindi ne velocizza il rientro bruciando nell’atmosfera.

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Per quanto riguarda invece Futura-SM1 e Futura-SM3, il loro lancio è avvenuto ai primi di gennaio con la missione di SpaceX a bordo di un Falcon 9. In questo caso è stato impiegato il trasportatore di D-Orbit ION Satellite Carrier che ha permesso di raggiungere l’orbita desiderata mentre SMPod li ha rilasciati correttamente. Benini ha confermato che tutte e tre le unità oltre che i sistemi di supporto hanno funzionato come previsto.

Futura SM-1 è sempre nel formato 3U (10 x 10 x 30 cm) e serve per provare alcuni nuovi dispositivi. Per esempio sono in fase di test i pannelli solari, antenne apribili, vela spaziale e un computer di bordo OBC di Apogeo Space. L’ambiente spaziale, anche in LEO, è ostico e i test sono necessari per garantire il funzionamento di satelliti commerciali.

Per quanto riguarda invece Futura SM-3, il suo formato è 6U (ed è quindi il doppio delle versioni 3U). Anche in questo caso è presente una vela “Artica” che permette un deorbiting più rapido a fine missione. In futuro questi sistemi potranno essere impiegati per missioni più complesse con vendite che potrebbero essere destinate anche al mercato estero oltre che interno.

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