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giovedì, Dic 17

I peggiori fail tecnologici del 2020



Da Wired.it :

Tutto ciò che non è andato come da previsione dai gadget ai social passando per videogame e iniziative governative

Il mondo della tecnologia e di tutto ciò che gravita attorno, dunque i videogiochi, i servizi del web e le innovazioni, non è sempre tutto rose e fiori, ma spesso deve impattare contro il solido muro della realtà. Fallimenti, delusioni e clamorose debacle sono dietro l’angolo, a maggior ragione in un anno così complicato come il 2020. Abbiamo raccolto i peggiori fail degli scorsi dodici mesi.

OneWeb fallitaSlide3_1.0

(Foto: OneWeb)74 satelliti già in orbita e 3 miliardi di euro di finanziamento caduti nel vuoto per il progetto OneWeb che si poneva come principale alternativa a StarLink di SpaceX per il servizio di collegamento a Internet satellitare ad altissima velocità. La rinuncia del colosso nipponico SoftBank a continuare a essere primo investitore ha fatto crollare il progetto che aveva promesso un completamento nel 2021 con 900 satelliti in orbita bassa.

La falla del sito Inps

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(Foto: Inps)

Un fail il primo aprile vale doppio? Nel caso dell’Inps sì perché non solo il portale per presentare le domande per ricevere i 600 euro di bonus anti-covid è andato in down per via delle troppe visite simultanee, ma ha anche reso possibile visualizzare i dati di altri profili comprese informazioni sensibili come invalidità o maternità.

Facebook spegne Hobbi, il clone di Pinterest

(Foto: Hobbi)

I colossi del web come Facebook non si fanno certo remore a aprire e chiudere progetti a seconda dell’andamento del mercato. Uno dei social network di nicchia più di successo, ma al contempo più difficile da emulare, è Pinterest, che ha ormai abbracciato un pubblico molto particolare e affezionato. Tutti i rivali designati hanno capitolato e stesso infausto destino è toccato anche al povero Hobbi, presentato a inizio anno e chiuso in estate dopo appena 10.000 download.

Bose richiama gli auricolari Sleepbuds

Bose Sleepbuds
(Foto: Bose)

Raccolta fondi strepitosa su Indiegogo nel 2017 e debutto commerciale  col botto con tanto interesse da parte del pubblico per gli speciali auricolari Bose Sleepbuds, che però sono caduti vittima di problemi alla batteria impossibili da correggere. Così, è scattato un richiamo di massa e un rimborso a tutti gli utenti.

Microsoft Duo non è riparabile

microsoft surface no riparabile
(Foto: iFixit)

Contraddistinto da una particolare struttura a doppio schermo con apertura e chiusura a libro, Microsoft Duo ha debuttato negli Usa a prezzo molto salato. Anche questo gadget ibrido è finito sotto i ferri da parte di iFixit, che l’ha smontato pezzo per pezzo per studiarne componenti e, soprattutto, grado di riparabilità.

Risultato? “Non è stato progettato per essere riparato”, è l’emblematica sentenza di iFixit che certifica quanto aprire e mettere mano nell’hardware Microsoft Duo possa risultare problematico, anche per un danno minimo.

Acquisti di massa della Xbox sbagliata

Xbox Series X
(Foto: Microsoft)

Può capitare che il fail non arrivi da una grande società o da un prodotto famoso quanto dagli utenti stessi. Lo scorso settembre, su Amazon Usa si è registrata un’insolita impennata di acquisti (+747%) di Xbox One X ossia il modello vecchio, ormai sostituito dalla next-gen Xbox Series X. Come mai? L’ipotesi più verosimile è che molte persone si siano confuse per via del nome molto simile, credendo di acquistare la nuova console.

Chiude Crucible, il Fortnite di Amazon

Crucible
(Foto: Amazon)

Ha ballato appena cinque mesi l’ambizioso progetto Crucible, uno sparatutto in terza persona multiplayer che Amazon aveva lanciato a fine primavera per contrastare i giganti del segmento come Fortnite e Pugb. Il gioco non ha mai fatto presa sugli utenti, ridimensionando le funzioni quasi da subito e annunciando la chiusura anzitempo in autunno.

 

Il disastroso clic day del Bonus Bici

(Foto: Buono mobilità)

Cronaca di un disastro annunciato. Lo scorso 3 novembre, centinaia di migliaia di utenti si sono collegati contemporaneamente sul sito che il governo aveva allestito per richiedere il rimborso oppure per ottenere un voucher per l’acquisto di biciclette, ebike o monopattini. Oltre a una url non chiara, che ha mandato in confusione una buona percentuale di richiedenti, e oltre ai gravi problemi sul sito ufficiale vittima di numerosi down, anche le piattaforme Spid sono andate in tilt (soprattutto quello delle Poste) per sovraccarico di richieste.

I tweet a scadenza, Fleet, non si cancellano

(Foto: Twitter)

Twitter aveva finalmente ufficializzato Fleet a fine novembre, aprendo alla pubblicazione di tweet a scadenza. Ma un bug li rendeva visibili oltre le 24 ore previste di default sfruttando il fatto che per policy interne vengono conservati in piattaforma per 30 giorni, per questioni di controllo. La falla consentiva anche di poterli scaricare lato backend, senza che il legittimo autore ne venisse a conoscenza.

 

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[Fonte Wired.it]