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martedì, Gen 10

I quattro pilastri di Equinix per realizzare data center più sostenibili

da Hardware Upgrade :

L’emergenza climatica sta spingendo numerosi settori industriali a trovare il modo di rendere più efficiente la produzione di beni e servizi, utilizzando meno energia e puntando su fonti rinnovabili e in generale a bassa emissione di CO2. Non fa eccezione il settore IT, che ha un peso significativo sulle emissioni di gas serra. Si stima che circa il 3,7% della CO2 prodotta sia dovuta all’IT in generale: computer, smartphone e dispositivi elettronici in generale, ma anche infrastrutture cloud e data center. 

Gli operatori del settore sono da tempo al lavoro per progettare data center meno energivori, a partire dalla costruzione di edifici a minore impatto ambientale. Ma cosa dovrebbero fare le imprese che realizzano queste infrastrutture per abbattere la loro impronta ambientale? Secondo Gary Aitkenhead SVP, EMEA IBX Operations di Equinix, è necessario adottare una strategia che poggia su quattro pilastri. 

Sostenibilità dei data center: i quattro punti fondamentali secondo Equinix

Equinix è stata fra le prime aziende a investire sulla sostenibilità dei suoi data center, realizzando una roadmap che prevede di raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2030. “Da tempo, noi di Equinix siamo consci del livello di influenza che rivestiamo nelle strategie di sostenibilità dei nostri clienti“, spiega Aitkenhead. “Questo ci ha portato a diventare la prima azienda del settore dei data center a impegnarsi a diventare neutrale dal punto di vista climatico a livello globale entro il 2030, allineandoci ad obiettivi scientifici approvati (SBT) per ridurre le emissioni in tutte le nostre attività e nella catena di fornitura“.

Largo alle rinnovabili

Ma quali sono le strategia che un’azienda dovrebbe adottare per migliorare la sostenibilità dei data center? Il primo passo è quello di appoggiarsi a fonti di energia a basse emissioni di carbonio. “Sebbene l’aumento dell’efficienza energetica nei nostri data center sia una priorità assoluta, riconosciamo che il consumo di energia è inevitabile. Ecco perché ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile nei nostri data center globali: non solo ci aiuterà a ridurre la nostra impronta di carbonio, ma anche ad aiutare i nostri clienti a rendere più ecologiche le loro supply chain digitali”, spiega Aitkenhead. A oggi Equinix fa affidamento per il 95% a fonti rinnovabili facendo leva sui Power Purchase Agreement virtuali (VPPA), accordo che le consentono di acquistare grandi quantità di energia prodotta tramite fonti rinnovabili. 

Non solo: la multinazionale sta collaborando con Centre for Energy Research & Technology (CERT) dell’Università Nazionale di Singapore (NUS) al primo progetto di ricerca al mondo che confronta l’efficienza delle celle a combustibile a membrana a scambio di protoni (PEM) e le tecnologie dei generatori lineari flessibili a combustibile.

Economia circolare

Riciclare le risorse è imprencsindibile per ridurre gli sprechi energetici ma, per quanto possa sembrare strano, è solo negli ultimi anni che le imprese hanno iniziato a perseguire questo modello, che si oppone al precedente mantra del “produci, consuma, spreca”. Ma come si applica la circolarità nell’ambito dei data center, che richiedono di essere aggiornati con hardware sempre più efficiente? “Abbiamo cambiato il modo di pensare al calore nei data center: da sottoprodotto sfortunato, ma necessario delle operazioni dei data center, stiamo invece lavorando per trasformare il calore in un prodotto secondario che possa essere rivenduto o condiviso con chi ne ha bisogno, ove possibile“, afferma Aitkenhead. “In quest’ottica abbiamo implementato con successo progetti di ridistribuzione del calore di scarto in diversi siti della nostra rete globale. Per esempio, stiamo collaborando con una società energetica finlandese per ridistribuire il calore di scarto dei nostri data center a Helsinki, fornendo un riscaldamento a basse emissioni di carbonio a migliaia di case e aziende“.

equinix data center

Il discorso si applica anche al consumo idrico, ed Equinix sta lavorando per ridurne il consumo, per esempio adottando celle a combustibile in loco che non consumano acqua per il funzionamento. Non solo: l’obiettivo è di restituire alla comunità dove sorgono i data center più acqua di quella consumata. “Un esempio di come stiamo mettendo in pratica la circolarità fornendo “co-benefici” alle comunità locali è il nostro nuovo data center PA10 a Parigi. La struttura sarà dotata di un sistema di cattura dell’acqua piovana e di una serra sul tetto con un innovativo sistema idroponico. La serra utilizzerà l’acqua piovana per coltivare frutta e verdura per la comunità locale, utilizzando meno acqua per l’irrigazione rispetto ai metodi tradizionali“.

Ottimizzazione e automazione

Il software e l’automazione possono fare miracoli nel ridurre gli sprechi energetici. Equinix sta collaborando con VPS e Natron Energy su sistemi che combinano l’alimentazione definita dal software con l’accumulo di energia in batterie montate su armadietti. Questa soluzione aiuterà a gestire l’assorbimento di energia e a limitare l’accumulo di energia fino a quasi lo 0%. Secondo le stime di Equinix, potrebbe migliorare l’efficienza energetica dei data center del 30-50%.

Ovviamente alla base di questi algoritmi di ottimizzazione ci sono IA e machine lerning. Come spiega il dirigente della multinazionale, “grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale, i data center automatizzati possono raccogliere dati chiave, utilizzarli per prevedere con precisione le metriche di sostenibilità in scenari specifici e ottimizzare conseguentemente le operazioni. Questi algoritmi possono anche essere utilizzati per automatizzare l’orchestrazione del carico di lavoro consapevole dell’energia, ossia per bilanciare la domanda di energia e programmare i carichi di lavoro in base alla disponibilità di energia rinnovabile“.

Sistemi di raffreddamento più efficienti

Raffreddare le batterie di server all’interno dei data center richiede una quantità di energie enorme (parliamo del 75% del consumo di un DC) e uno degli approcci più efficaci per abbattere le emissioni di CO2 di queste infrastrutture è riuscire a ottimizzare il sistema di raffreddamento, così da migliorare il valore relativo al PUE, Power Usare Effectiveness, che misura l’efficienza energetica. 

equinixi coolin

Equinix sta implementando sistemi di raffreddamento a liquido per le sue infrastrutture, e li sta attualmente testando presso la Co-Innovation Facility (CIF) nel data center DC15. In Giappone, invece, il data center SG5 utilizza una tecnologia di raffreddamento superficiale innovativa e su misura, nota come Equinix Cooling Array, in grado di supportare i clienti ad alta densità riducendo le esigenze di consumo di acqua e di energia.

Un altro modo per massimizzare l’efficienza del raffreddamento è la gestione ottimizzata del flusso d’aria. Invece di permettere all’aria calda e a quella fredda di circolare a caso nelle nostre strutture, utilizziamo barriere fisiche per limitare l’aria fredda ai corridoi di alimentazione e l’aria calda ai corridoi di scarico. Garantendo una distribuzione ottimale dell’aria fredda, siamo riusciti a mantenere bassi i nostri PUE, anche nei climi più caldi come il Medio Oriente, dove il raffreddamento delle apparecchiature IT può essere particolarmente difficile e dispendioso dal punto di vista energetico“, conclude Aitkenhead.

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