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venerdì, Lug 24

I rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Cina sono ai minimi storici



Da Wired.it :

Il governo cinese chiuderà l’ambasciata statunitense di Chengdu, pochi giorni dopo la decisione americana di far rimpatriare il corpo diplomatico del Regno di mezzo a Houston: è un nuovo e più grave livello di scontro

La targa dell’ambasciata americana a Chengdu, Cina (foto: GOH CHAI HIN/AFP/GettyImages)

Mercoledì l’amministrazione statunitense aveva deciso di ordinare la chiusura del consolato cinese di Houston, in Texas, entro la fine della settimana: un nuovo punto più basso nelle ormai deteriorate relazioni fra le due potenze, segnate dai confronti aspri sui temi commerciali (con la cosiddetta guerra dei dazi) e anche politico-sanitari (col presidente Donald Trump che ha a più riprese accusato la Cina di avere prodotto il virus). Ora è arrivata la contromossa di Pechino, che per tutta risposta ha comunicato che farà rimpatriare la rappresentanza diplomatica americana di stanza a Chengdu, il capoluogo della provincia del Sichuan, nel sud-ovest del paese.

L’escalation della tensione diplomatica

Mercoledì l’amministrazione Trump aveva attaccato i cinesi, adombrando pesanti sospetti sulla loro attività negli Stati Uniti. Una portavoce del dipartimento di stato aveva detto senza mezzi termini che i diplomatici hanno “il dovere di non interferire negli affari interni di un paese”: l’accusa è sostanzialmente di spionaggio economico per ottenere – in modo illegale, secondo il diritto internazionale – preziose informazioni sulle ultime tecnologie. E giovedì il segretario di stato Mike Pompeo ci era andato ancora più pesante, dicendo che il Regno di mezzo non sta rubando “solo proprietà intellettuale americana, ma anche europea, al prezzo di centinaia di migliaia di posti di lavoro”. E lo stesso Pompeo si era pronunciato de facto in favore di un’esclusione della Cina dalle organizzazioni internazionali:

Dobbiamo ammettere una verità scomoda, che dovrà guidarci per gli anni e i decenni a venire: se vogliamo avere un Ventunesimo secolo libero, e non un Ventunesimo secolo che sogna Xi Jinping, il vecchio paradigma del coinvolgimento a prescindere della Cina negli affari internazionali non può più essere applicato

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying aveva detto che Pompeo vuole presentarsi come “il John Foster Dulles del Ventunesimo secolo, che lancia una nuova crociata contro la Cina in un mondo globalizzato”, paragonandolo a “una formica che tenta di scuotere un albero”.

Per ora il governo cinese non ha fatto sapere quando chiuderà l’ambasciata americana a Chengdu, ma ha definito la sua scelta una “risposta necessaria” alle azioni “irragionevoli intraprese dagli Stati Uniti”.

Il consolato di Chengdu, che è stato aperto nel 1985 e oggi conta al suo interno di un personale che supera le 200 unità, ha un’importanza strategica perché si trova a poca distanza dalla regione autonoma del Tibet.

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[Fonte Wired.it]