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martedì, Ago 04

I sondaggi in calo sono un’arma contro il negazionismo di Salvini



Da Wired.it :

Prima contro poi a favore della mascherina. Il leader della Lega è una brutta copia di Trump anche nei suoi cambi di opinione

Pare che Matteo Salvini abbia di nuovo cambiato idea sulla mascherina. Sembra ieri che abbracciava un ragazzino sul palco dicendogli che poteva togliersela, o che scattava selfie a volto scoperto con decine di persone accalcate, o che, ancora, strabuzzava gli occhi quando Giovanni Floris lo redarguiva in prima serata per il suo mancato rispetto delle norme sul distanziamento sociale. E in effetti era più o meno ieri. Poi però deve essere successo qualcosa e il leader della Lega, intervistato da Sky Tg24, ha detto che la mascherina va usata, lanciando anche un appello ai giovani: “usate la testa, mantenete la distanza, rispettate quello che dice la scienza”.

Un’inversione a U di questo tipo, improvvisa e senza alcun preavviso, in realtà l’avevamo già vista oltreoceano. Donald Trump qualche settimana fa si è mostrato per la prima volta in pubblico con la mascherina, sottolineandone la sua importanza e lanciando dunque un messaggio chiaro a quegli stessi cittadini a cui fino a quel momento aveva lasciato intendere la futilità dei dispositivi di protezione. Trump ha cambiato approccio perché negli Stati Uniti il virus è fuori controllo, ogni giorno bisogna aggiornare il record di decessi e di contagi e continuare dunque solo sulla via del complottismo e del negazionismo rischiava di trasformarsi in un autogol, anche con i suoi elettori più fedeli ma ormai terrorizzati dalla situazione.

Salvini deve aver fatto più o meno lo stesso ragionamento, quando ieri ha smentito il se stesso dell’altro ieri, elogiando l’utilizzo della mascherina e facendo una sviolinata alla scienza. La Lega non è al governo, quindi in questo caso non si tratta di rendere conto alla cittadinanza sul proprio operato. Ma il problema è proprio che l’approccio italiano, ben diverso da quello filosalviniano à la Trump, ha portato risultati concreti nel paese nella lotta al virus, con tanto di elogio delle scorse ore del New York Times. Questo, in parallelo al crollo nei sondaggi della Lega – Ixè parla addirittura di un gradimento al 22%, con il Partito democratico sempre più vicino – ha fatto capire al Capitano che qualcosa non stava funzionando nei suoi toni alti contro governo, virologi, mascherine, distanziamento. E che dunque qualcosa andava aggiustato. A tutto questo si aggiungono poi le tensioni interne alla Lega, con il fronte del nord che fa sempre più fatica a digerire Salvini. In particolare il governatore del Veneto Luca Zaia, che non ha gradito il modo con cui il leader del partito ha sminuito e preso con leggerezza un virus che ha messo in ginocchio, tra le altre, la sua regione.

Modello Italia, maretta interna al partito, sondaggi in discesa. Ecco quale è stata la ricetta per sconfiggere il negazionismo che ha caratterizzato il Matteo Salvini dell’ultimo bimestre. La dimostrazione di come la politica spesso non segua degli ideali, ma la pancia delle persone. E allora “il virus non c’è più” quando dopo mesi di lockdown le persone sono socialmente ed economicamente stremate dalla situazione creata dai decreti governativi, “il virus c’è ancora e date ascolto alla scienza” quando emerge che il negazionismo non sta funzionando. Una riedizione del aprite aprite aprite, chiudete chiudete chiudete che ha caratterizzato il Salvini dei primi giorni di lockdown, che ogni giorno passava da un estremo all’altro in un complesso esercizio personale volto a ottenere il massimo tornaconto elettorale dalla situazione.

La lezione che emerge dall’inversione a U di Trump e Salvini su virus e mascherine è che la miglior arma per combattere il negazionismo sono i sondaggi. Ma solo quando essi sono in calo, altrimenti la spirale negazionista non farebbe altro che autoalimentarsi. La cosa migliore sarebbe allora affidarsi alla scienza, sempre.

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[Fonte Wired.it]