I gruppi di estrema destra pro repubblicani durante le elezioni presidenziali Usa del 2020 si sono rivelati più faziosi, coordinati e determinati a diffondere i propri messaggi in modo virale attraverso sistemi automatici come i bot. Dall’altra parte, i sostenitori dei democratici sono apparsi meno coordinati, concentrati su una comunicazione innocua e basata sui fatti. Questa è la fotografia del comportamento su Twitter durante le elezioni, secondo uno studio dell’Università di Pisa e dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr, pubblicato su EPJ Data science.
L’analisi ha esaminato un dataset di 260 milioni di tweet, individuando tre categorie principali: i gruppi moderati e genuinamente interessati al dibattito elettorale, i gruppi cospirativi che diffondevano informazioni false e controversie, e le reti di influenza straniera che cercavano di manipolare il dibattito.
Twitter è risultato efficace nel contrastare l’attività di alcuni gruppi, ma ha fallito nel fermare altri altrettanto sospetti. Secondo Marco Avvenuti, del dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, “il comportamento coordinato online è un fenomeno complesso che può avere effetti significativi sulla società e sulla politica, rendendo essenziale la sua analisi e comprensione”.
Serena Tardelli, ricercatrice dell’Iit-Cnr, ha aggiunto che alcune comunità straniere sono state particolarmente attive nel tentativo di influenzare il dibattito elettorale, spingendo l’attenzione su proteste nei loro paesi.
Con le elezioni del 2024 all’orizzonte, questi risultati offrono spunti cruciali per affrontare le minacce alla democrazia e alla comunicazione pubblica, garantendo l’integrità del dibattito politico online.