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sabato, Lug 25

I tifosi tornano negli stadi NBA grazie a Teams

Da Punto-Informatico.it :

Microsoft mette un piede sui campi dell’NBA e appresso si porta i tifosi del campionato di basket più importante del mondo. La novità è stata annunciata in queste ore e fa leva sulla “Together mode” di Microsoft Teams che consente di mettere assieme centinaia di persone nella medesima “stanza”. In questo caso grazie a Microsoft le persone saranno tutte assieme attorno ad un campo di basket, come se fossero presenti sugli spalti a tifare per i propri beniamini.

NBA

Tutto ciò sarà possibile grazie ad enormi schermi alti fino a 5 metri e tali da creare un muro di volti che simula gli spalti dei palazzetti (fino a 300 persone contemporaneamente).

Sui campi NBA grazie a Microsoft Teams

I volti dei tifosi saranno sullo schermo a trasferire le emozioni ed il tifo verso il campo, così che un tiro libero non possa essere senza pubblico dietro il canestro e nessun tiro da tre possa volare in una struttura realmente vuota. Gli sguardi dei tifosi riempiranno invece la cornice ed in qualche modo, pur nel distanziamento di cui gli Stati Uniti hanno urgente bisogno, si andrà a ricreare quel clima di partecipazione di cui lo sport professionistico ha la necessità di nutrirsi.

I tifosi non saranno compresenti portando soltanto il proprio volto sui grandi display attorno al campo, ma saranno altresì in grado di interagire tra di loro per sentirsi realmente “vicini”, interattivi e partecipativi. Non sarà soltanto un volto in movimento quello sui display: sarà una presenza umana, che urla e che si agita, che tifa e che commenta. Uniti ma distanti, nel nome dello sport e dello spettacolo dell’NBA.

NBA

Quel che il calcio della Serie A non può fare (troppo ampia la struttura di uno stadio per poter simulare la presenza dei tifosi su grandi schermi), il basket può tentarlo grazie all’assenso dell’NBA, alla collaborazione di Microsoft ed alla tecnologia di Teams. L’esperimento sarà importante, poiché consentirà di capire se sia possibile in qualche modo simulare la presenza in loco virtualizzando il tifo con modalità nuove. Chiaramente si fa di necessità virtù: nulla potrà mai sostituire il calore della presenza fisica. Ma l’ambizione non è questa: il tentativo, semmai, è di riempire uno show miliardario, di far sentire partecipi i tifosi, di evitare quell’effetto “stadio vuoto” che il calcio sta tristemente conoscendo in questa fine di campionato 2019-2020.

Un tentativo nobile, dunque, che potrà valere da esperimento per evoluzioni future. Finché il Covid sarà una minaccia, del resto, occorrerà trovare nuove modalità per non rinunciare alla normalità.



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